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Di cosa parliamo quando parliamo di lobbisti

25/01/2005

Cronaca e commento dell'incontro svoltosi martedì 18 all'Università La Sapienza di Roma.

Dalla clandestinità alla trasparenza: radici di un gap culturale che allontana l'Italia dall'Europa e sottrae migliaia di posti di lavoroQuesti erano il titolo e il sottotitolo dell'incontro che si è svolto martedì 18 gennaio presso il centro congressi dell'Università La Sapienza di Roma sulla professione del lobbista. Nel saluto di apertura il nuovo preside della facoltà di Scienze della Comunicazione, Mario Morcellini, ha sottolineato quanto sia importante che il sistema universitario sia il primo ad occuparsi del futuro della lobby in Italia grazie al ruolo strategico che questo comparto potrà avere nel formare una coscienza politica collettiva e nel fornire basi tecniche adeguate. Tant'è che ha annunciato l'avvio di un nuovo master sull'argomento presso La Sapienza.L'incontro, promosso dal Centro di Documentazione Giornalistica di Marcella Cardini con la fattiva collaborazione del nostro nuovo socio Massimiliano Lanzi Rath, ha visto coinvolti Irene Pivetti, nel suo nuovo ruolo di responsabile delle relazioni istituzionali di RETI, Maurizio Beretta, direttore generale di Confindustria, Piero Di Lorenzo di LTM  Comunicazione, Sergio De Luca, direttore dell'area comunicazione di Confommercio, Franca Faccioli, docente di Comunicazione Pubblica, Francesca Rizzuto, docente di sociologia della comunicazione, tutti impegnati a discutere il nuovo testo di Giuseppe Mazzei "Lobby della trasparenza", un manuale di relazioni istituzionali.Morcellini, preso dalle gravose incombenze del suo nuovo incarico accademico, si è scusato per il fatto di doversi allontanare dopo il saluto di apertura ed ha affidato la charmanship dell'incontro a Enrico Cogno, per la verità invitato a suo tempo come relatore nel suo ruolo di direttore del sito Ferpi.La tesi di fondo di Mazzei è che, con più di diecimila lobbisti a Bruxelles e decine di migliaia in attività a Washington, in Italia ancora si combatte per far capire di cosa si parla realmente quando si usa il termine lobby. Aumentare le presenze dei lobbisti e  il numero delle organizzazioni che fanno ricorso ad attività di lobby, per Mazzei significa migliorare il sistema democratico.Come ha affermato Beretta (infastidito dal fatto che ogni volta che in Italia si parla di lobby venga trascinato in campo anche il concetto di corruzione) più lobbisti in competizione tra loro garantiscono la trasparenza.Mazzei ha usato, per chiarire, uno slogan: più lobby significa meno corruzione.Si è ovviamente parlato di etica degli affari e dei comportamenti. Su questo punto Irene Pivetti (che ha abbandonato ogni attività politica e si sta battendo non per la creazione di un albo né di un anacronistico ordine, ma per una chiarificazione del ruolo del lobbista) ha precisato che, dando per scontato che i valori etici siano presenti a monte in ogni singolo operatore - come valore individuale imprescindibile in ogni attività - non si tratta di dibattere sul fatto che gli interessi siano collettivi anziché individuali, bensì sul fatto che siano interessi legittimi.E' stato ovviamente sottolineato il forte valore trasversale svolto dalla comunicazione e lo stravolgimento avvenuto nel sistema dell'informazione con l'avvento delle nuove tecnologie. Infine è stato analizzato lo sviluppo delle attività di lobby  anche dal punto di vista delle possibilità di occupazione per i futuri laureati del settore, tema caro ai giovani presenti in sala. E, in risposta, è stato indicato chiaramente quanto questa attività richieda esperienza e soprattutto profonda conoscenza della politica e delle regole del gioco.Come ha affermato Di Lorenzo: "Io non ho difficoltà a ottenere l'attenzione di un  ministro se, come in effetti è, questi percespisce che da me può sapere in dieci minuti in modo chiaro quali sono gli aspetti rilevanti di un determinato problema."Il fatto che un lobbista rappresenti gli interessi di una determinata parte aiuta soltanto a fare chiarezza, puché, come detto, gli interessi siano legittimi.e.c.
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