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Dieci raccomandazioni per lanciare una notizia

15/09/2004

Come fare breccia nei media e nei loro operatori: i suggerimenti di Fraser Seitel riproposti da Fabio Ventoruzzo.

Inutile ri-affermare con insistenza l'importanza e la pervasività che l'attività di ufficio stampa riveste nella pratica quotidiana della nostra professione. I dati della recente ricerca IPR (circa l'85% delle notizie in prima pagina provengono da una fonte di relazioni pubbliche), la sindrome da piombo-dipendenza che affligge la nostra classe dirigente e molti nostri Ceo, la rilevanza data alla gestione dell'ufficio stampa dagli studenti sono tutti sintomi evidenti che palesano come:

fin dai tempi del Publicity Bureau di Boston (prima agenzia di rp, fondata da ex-giornalisti nel 1901), le relazioni con i media sono sempre state il nostro pane quotidiano;
oggi, come non mai, quello che conta per le organizzazione e per i singoli è la presenza sui media.
A tutto questo si aggiunge la preponderanza - tanto in termini puramente quantitativi quanto in termini di importanza data ai risultati che se ne ricavano- della misurazione e della valutazione degli output (numero di uscite sulla stampa, numero di lettori toccati..).Troppo spesso purtroppo gli addetti stampa si sentono frustrati (..o magari vengono frustati metaforicamente) poiché falliscono miseramente in quella che è la loro missione: dare rilevanza mediatica all'attività dell'organizzazione –privata, pubblica o sociale- per la quale essi si trovano ad operare.Non basta, allora, disseminare comunicati stampa, contattare i giornalisti con un recall aggressivo ed intimidatorio da genere poliziesco (il buon Severgnini aveva parlato in proposito di P.R. ‘piccole rotweiller' per la capacità riconosciuta alle giovani colleghe -quasi sempre stagiste- di non mollare la preda..).Non basta perché non si riesce a far emergere la notizia in un affollamento comunicativo sempre crescente e quindi, di riflesso, non si è capaci di attirare l'attenzione del giornalista-interlocutore (sic!).Ma allora, come fare a far breccia nei media e nei loro operatori? Ecco dieci raccomandazioni riprese dal sito di Jack O'Dwyer e scritte da Fraser Seitel – consulente e docente statunitense - sulle corrette modalità per lanciare una notizia e per vederla poi - probabilmente - ripresa dai media.

Enfatizzare l'unicità (se -e solo se- c'è) :i giornalisti detestano l'incessante promessa di unicità che poi non viene mantenuta. Se un prodotto o un servizio che si lancia è unico o se qualche elemento della notizia è esclusiva  -nel vero senso della parola- cercare di enfatizzarlo e provocare il giornalista nel verificarne l'effettività.
Localizzare:cercare di dare sempre una dimensione ed un riflesso locale alla notizia; i giornalisti sono interessati alle ripercussioni sulla comunità locale.
Citare i collegamenti:raccontare i rapporti e le relazioni che si instaurano tra le organizzazioni all'interno del territorio locale (es. sponsorizzazioni sportive, cause related marketing..).
Ostentare le celebrità:se l'organizzazione lega il suo nome con una qualche celebrità (di qualunque ordine e grado) è meglio farlo sapere.
Giocare sui numeri:i giornalisti prestano molta attenzione ai numeri -specialmente ai grandi numeri-. Ergo, riportare sempre, laddove presente e possibile, la dimensione numerica in una notizia.
Utilizzare i conflitti:i conflitti, i disaccordi, gli scandali fanno vendere... siano essi verbali o fisici. Per attirare l'attenzione dei giornalisti occorre usare quest'arma.
Adattare il modo di comunicare:nel preparare i testi del comunicato stampa bisogna cercare di essere coerenti con lo stile del media che si intende raggiungere.
Conoscere l'interlocutore ed il suo stile:tradotto.. conoscere i propri polli! Significa, in altre parole, essere informati sul modo di scrivere e sugli interessi editoriali del giornalista e della sua testata. I giornalisti sovente prestano poca attenzione a coloro che non si dimostrano conoscitori del loro ‘mondo'.
Persistere:..provare.. provare e.. riprovare ancora. I tempi dell'ufficio stampa non sempre corrispondono con quelli della redazione. Quindi, se la notizia non passa, riprovare; magari declinandola e riproponendola sotto un'altra angolazione.
Governare le relazioni:è possibile –anche se inverosimile- che una notizia passi senza poggiare su una conoscenza personale con un giornalista. In ogni caso è sempre meglio costruire e mantenere una relazione basata su fiducia reciproca e mutua convenienza, cercando di attuare delle modalità relazionali il più possibile simmetriche.
Fabio Ventoruzzo
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