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E' partita la quarta edizione del Master in RP d'Impresa Iulm, Ferpi, Assorel

28/02/2006

Ecco la sintesi del primo modulo dedicato alle strategie e modelli delle relazioni pubbliche.

Master in Relazioni Pubbliche d'Impresa 20061° Modulo "Le strategie e i modelli delle RP"24/25 febbraio 2006DOCENTE RESPONSABILEProfessor Emanuele Invernizzi, Università IULMcon:Dott. Filippo De Caterina, Delegato Regionale Ferpi LombardiaDott. Alessandro Costella, Direttore Generale AssorelIl programma1.    Introduzione al master: presentazione del master, i punti di vista di Ferpi e  Assorel2.    I modelli delle RP di Grunig: l'evoluzione storica delle RP attraverso i quattro modelli di Grunig3.    Le RP in Italia e il loro modello di evoluzione4.    Esercitazione in plenaria: mappatura delle attività di comunicazione di un'organizzazione complessa5.    Progettazione e realizzazione di un piano di comunicazione aziendale: il metodo APICE6.    Esercitazione in piccoli gruppi: progettare un piano di comunicazione
Al via la quarta edizione del Master in RP d'ImpresaVenerdì 24 febbraio è iniziata l'edizione 2006 del Master in Relazioni Pubbliche d'Impresa, organizzato dall'Università IULM in collaborazione con Ferpi e Assorel. Erano presenti Emanuele Invernizzi, professore ordinario dell'Università IULM e direttore del Master, Filippo De Caterina, Delegato Regionale Ferpi Lombardia, e Alessandro Costella, Direttore Generale Assorel.Durante la presentazione del Master il professor Invernizzi ne ha ricordato i principali obiettivi, tra i quali fornire conoscenze tecniche ed evidenziare lo stato dell'arte della professione di RP e di comunicazione d'impresa in termini concettuali, metodologici e operativi. Un altro obiettivo è quello di stimolare lo sviluppo professionale dei partecipanti, sia rafforzando le competenze di base (interpersonale e scritta) sia fornendo spunti concettuali e operativi per ogni servizio specialistico delle relazioni pubbliche.È stato inoltre sottolineato che il Master adotta un taglio di formazione manageriale grazie alla presenza di docenti che possiedono sia esperienze professionali sia competenze didattiche e grazie all'integrazione fra aspetti concettuali, metodologici e operativi basati su casi aziendali.Sono poi intervenuti Filippo De Caterina e Alessandro Costella i quali hanno ribadito la necessità per il professionista di Relazioni Pubbliche di una formazione continua e l'utilità di far parte di associazioni quali Ferpi e Assorel al fine di garantire il riconoscimento della professione e una continua tensione al miglioramento.L'evoluzione delle RP: dalla propaganda allo sviluppo delle relazioni Dopo la fase introduttiva del master il professor Invernizzi ha illustrato l'evoluzione storica delle RP attraverso i quattro modelli di Grunig. Il modello attualmente prevalente, e che fa prevedere una sua sempre maggiore diffusione, è il Two-way symmetric, basato sulla comprensione reciproca tra l'organizzazione e i suoi pubblici di riferimento. Esso viene generalmente adottato dalle organizzazioni evolute, attente ai temi dell'etica.Le RP in Italia e il loro modello di evoluzioneLa giornata è proseguita con l'esposizione dello sviluppo organizzativo delle imprese che ha avuto luogo negli ultimi anni e che ha visto il passaggio dal modello gerarchico-funzionale al più attuale modello a rete. Ha visto inoltre la parallela evoluzione dal marketing transazionale orientato al mercato verso il marketing relazionale orientato alla relazione. Sono seguiti poi alcuni cenni all'affermarsi in questo nuovo scenario della Business Ethics e ai modelli dello stakeholder di Freeman e della piramide di Carroll, entrambi riferiti alla Corporate Social Responsibility.Il professor Invernizzi si è poi soffermato sul ruolo strategico che la comunicazione riveste oggi nelle organizzazioni, sottolineando come vi siano due dati strutturali di rilevante importanza che si sostanziano nella creazione di una Direzione Comunicazione e nella partecipazione del Direttore della Comunicazione al processo di decisione strategica.Questi cambiamenti supportano e, al contempo, sono la conseguenza di una tendenza evolutiva che vede la finalità delle RP nel governo della reputazione e non più nella costruzione dell'immagine. L'immagine infatti si fonda solo su aspetti esteriori e può essere modificata in breve tempo; la reputazione al contrario é basata sui comportamenti e sulle azioni dell'organizzazione e non è quindi modificabile nel breve termine poiché viene a crearsi con il passare del tempo.A tale proposito, la comunicazione può contribuire al governo della reputazione in due modi: il Direttore Comunicazione entra nel comitato direttivo e di conseguenza contribuisce a indirizzare i comportamenti strategici dell'organizzazione. In secondo luogo le iniziative comunicazionali vengono sviluppate nell'ottica non più della creazione dell'immagine bensì nell'ottica della diffusione della reputazione. Il passaggio dalla costruzione dell'immagine al governo della reputazione si riflette nel cambiamento del ruolo del professionista di comunicazione.I partecipanti hanno avuto modo di confrontare le proprie esperienze professionali durante l'esercitazione in plenaria: prendendo in considerazione un'organizzazione complessa, essi hanno individuato e collocato nella struttura organizzativa le aree specialistiche delle relazioni pubbliche, portando numerosi esempi dalle rispettive realtà aziendali.Il metodo APICELa lezione di sabato è stata dedicata alla spiegazione del metodo APICE, che ha la finalità di progettare e di pianificare le attività di comunicazione. È costituito dalle fasi di definizione degli obiettivi strategici, di audit e monitoraggio attraverso strumenti qualitativi e quantitativi, di progettazione e pianificazione e infine di attuazione e controllo operativo.È stato inoltre introdotto lo strumento operativo ObiMod che può essere utilizzato durante l'attività di diagnosi e progettazione. I partecipanti hanno svolto un'esercitazione in piccoli gruppi applicando lo schema ObiMod a un caso aziendale proposto. Un ulteriore strumento operativo introdotto è stato il diagramma di Gantt, utile nella fase di controllo operativo per la pianificazione e la verifica delle attività svolte.
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