Nel 2002 il numero di newsletter in circolazione era 2005. Lo scorso anno sono salite a 4949. I dati, che riguardano solo le newsletter registrate dall'editore statunitense Oxbridge Communications, indicano comunque una tendenza inequivocabile: il numero di questo mezzo di informazione cresce in maniera galoppante, nonostante rischi di essere sommerso dallo spamming, e i siti più oculati lo utilizzano sempre più per raggiungere un lettore distratto e aggredito. Da una parte il motivo del successo è individuabile nella sovrabbondanza di informazioni che si trovano in Rete, fatto che rende quanto mai preziosa per il navigatore una selezione ragionata e mirata dei temi.Il servizio di una newsletter con una periodicità che non sia ossessiva, può diventare un promemoria e al tempo stesso aiutare l'utente a orientarsi in un labirinto di materiali. L'obiettivo è di innescare un dialogo e di solleticare l'interesse del lettore, guidandolo poi a una lettura più approfondita. Delle 4949 newsletter censite dalla Oxbridge Directory of Newsletters 2004, 3309 sono disponibili anche in formato stampabile, mentre il resto è fruibile solo online. Vi sono poi alcune categorie che hanno visto una crescita esponenziale di questo strumento di comunicazione e altre che hanno visto un declino. In generale uno dei temi in cui questa modalità "tira" maggiormente è quello giuridico.Il Norman Group, specializzato nelle ricerche sull'usabilità dei siti web, ha emesso di recente un ponderoso rapporto sull'argomento e il sito www.mediafinder.com offre una sorta di database significativo a questo proposito.La Oxbridge Directory of Newsletters (Usa) registra un aumento considerevole dell'utilizzo di questo strumento d'informazione online