Expo 2015 e la reputazione dell’Italia
23/10/2015
A due settimane dalla fine dell’Esposizione Universale, cos’è cambiato? Una sentiment analysis condotta da www.web-rese@rch.it per Aida Partners Ogilvy PR mostra com’è cambiata la percezione di Expo 2015 e del nostro Paese attraverso l’analisi delle opinioni espresse dagli utenti su Social Media, blog e forum in 5 lingue.
Expo Milano 2015 non ha ancora chiuso i battenti, ma è già tempo di analisi che tracciano un primo bilancio dell’evento.
Aida Partners Ogilvy PR ha scelto di contribuire al dibattito sull'eredità dell’Esposizione Universale in termini di reputazione del nostro Paese e delle sue eccellenze commissionando all’istituto
www.web-research.it la realizzazione di una
sentiment analysis sui pareri, i giudizi e i commenti dedicati a EXPO espressi dagli utenti di
Social Media,
blog e forum.
Per ottenere un riscontro genuino dell’impatto di
Expo 2015 sul Popolo della Rete,
www.web-research.it ha effettuato un’analisi semantica, semiotica, euristica e psicometrica su un campione di oltre
3,7 milioni di opinioni eleggibili postate in
italiano,
inglese,
spagnolo,
tedesco e
francese nei
60 giorni precedenti l’inaugurazione di EXPO e nel
terzo e quarto mese di apertura, escludendo a priori stampa e siti istituzionali.
Italiani ipercritici
I pareri scritti in
italiano rappresentano i
3/4 del totale dei pareri rilevati (76,37%), staccando ampiamente le opinioni lasciate nel web in lingua inglese (8,47%), spagnola (7,31%), tedesca (4,74%) e francese (3,11%).
La preminenza della componente nazionale ha lasciato tracce evidenti sia sui contenuti sia sui risultati della ricerca. Gli utenti italiani del web, infatti, confermano la nostra fama di
popolo ipercritico e pessimista in casa propria mostrandosi assai più attivi nel prendere posizione nelle polemiche che precedono l’inaugurazione (55%) che nel commentare lo svolgimento di Expo (44%). A marzo e aprile, inoltre, appena il
21% dei pareri in italiano è di tono positivo, mentre i giudizi negativi toccano il
47%.
All’opposto, l’interesse per l’EXPO di chi ha scritto nelle altre quattro lingue monitorate è cresciuto nettamente a evento in corso, passando dal
20,74% di opinioni a marzo e aprile al
79,26% di luglio e agosto, con una progressione andata in parallelo a una migliore conoscenza del tema dell’Esposizione.
Non a caso, all’estero gli argomenti più trattati nelle conversazioni contenenti riferimenti a EXPO 2015 sono stati inizialmente “
Viaggio in Italia”, “
Made in Italy”, “
Città d’arte italiane” e “
Milano città della moda”, facendo trasparire chiaramente come l’immagine della Penisola e del Made in Italy corrano in parallelo con i messaggi di EXPO.
L’inversione di tendenza
Se a ridosso dell’inaugurazione gli utenti web che conversano in lingua estera sono meno coinvolti nelle discussioni, ma anche più benevoli dei loro colleghi italiani nei giudizi su EXPO (53% di opinioni positive
vs. 5% di opinioni negative), a
luglio e agosto si assiste a una
inversione a 180 gradi nei pareri espressi in italiano.
A esposizione universale oramai a regime, infatti, la percezione di EXPO nel web che parla tricolore muta di segno, con i pareri positivi che salgono al
44% e quelli negativi che precipitano al
22%. Nelle altre quattro lingue, invece, le opinioni positive crescono ulteriormente del 10% (
63%), mentre quelle negative si restringono a una percentuale pressoché irrilevante (3%).
Contemporaneamente anche il mix dei canali web
si sposta dai Social Media, utilizzati nel 73% dei casi prima dell'apertura di Expo, a
Blog e Forum che - a luglio e agosto - raccolgono insieme il
67% delle opinioni postate in Rete.
Si tratta di un dato indicativo di un dibattito che si svolge in ambienti dedicati, ossia di pareri maggiormente specifici e approfonditi non solo sull’evento in sé, ma anche sull’appeal delle produzioni Made in Italy, che hanno fatto della qualità e della sostenibilità i loro punti di forza..
“In linea generale, gli utenti all'estero hanno mostrato di essere più soddisfatti dell’andamento dell’Expo rispetto ai nostri connazionali, ha detto
Gian Marco Stefanini, titolare di www.web-research.it “Questa tendenza trova conferma anche nei giudizi lasciati sul web da chi ha visitato l’Esposizione Universale: in termini globali, infatti, 9 visitatori su 10 hanno espresso valutazioni favorevoli”.
Se si isolano i commenti in lingua italiana il miglioramento nei giudizi è notevole, passando
dal 44% al 83%, mentre tra i visitatori esteri i pareri positivi raggiungono quota
90%. Guarda caso, le uniche pecche nella gioiosa macchina dell’Esposizione, riguardanti
le code e
il prezzo, si rintracciano nei commenti postati dai visitatori italiani.
Alessandro Paciello,
Presidente di Aida Partners Ogilvy PR, commenta così il significato e gli obiettivi della ricerca:
“Come agenzia di comunicazione abbiamo fatto della valorizzazione del Made in Italy nei settori di eccellenza e della Corporate Social Responsibility l’ambito elettivo delle nostre attività. Per questo motivo ci siamo avvalsi dell’esperienza di Gian Marco Stefanini di www.web-research.it nell’ascolto della Rete per rendere disponibile un contributo di consapevolezza su come Expo 2015 ha modificato in meglio la reputazione del Sistema Paese e del saper fare italiano. Ciò che sospettavamo ancora prima che la manifestazione iniziasse è stato ampiamente confermato: la scommessa è stata vinta ed Expo ha consegnato al mondo un’immagine finalmente diversa del nostro Paese. In apparenza è un lascito immateriale, ma indica chiaramente la direzione da seguire per un pieno rilancio economico e produttivo: l’Italia non deve più smettere di fare l’Italia.”