Redazione
La Rete è molto più fisica di quello che immaginiamo. Antonio Deruda mostra come la rappresentazione idealizzata di una Rete universale e senza confini sia stata superata da quella più realistica di un terreno di conquista dove governi e aziende si sfidano per il controllo delle infrastrutture e dove si combattono conflitti ibridi su larga scala. Dopo terra, mare, cielo e spazio, si è affermata una nuova dimensione geopolitica: la sfera digitale. E la competizione tra le grandi potenze per il suo dominio è solo agli inizi.
Cloud, Wireless, Wi-Fi. Quando pensiamo alla Rete, uno dei principali strumenti dei comunicatori moderni, ci immaginiamo un’entità eterea, onde che si trasmettono nello spazio, flussi di dati che viaggiano nei cieli. Non è così. Oltre il 95% delle comunicazioni online si muove attraverso un complesso sistema di cavi in fibra ottica, landing stations, data center terrestri e sottomarini, ripetitori, hub digitali. Un sistema al centro di una crescente disputa geopolitica.
È in questo affascinante mondo nascosto che ci porta il nuovo libro di Antonio Deruda, storico socio FERPI e membro della CASP di FERPI. Il titolo è “Geopolitica Digitale, la competizione globale per il controllo della Rete”, edito da Carocci Editore.
Da anni attento studioso del rapporto tra nuove tecnologie e relazioni internazionali, nel suo saggio Deruda ci mostra come la Rete sia molto più materiale di quello che pensiamo: traccia rotte sottomarine con i cavi in fibra ottica, crea nuovi confini digitali con i data center, attribuisce valore strategico ai luoghi e ridefinisce le priorità di sicurezza internazionale. Disegna in sostanza le mappe di una vera e propria geopolitica digitale.
Quelli che ci aspettano saranno anni cruciali per lo sviluppo di Internet, che potrebbe essere molto diversa rispetto a quella odierna. Un fronte sempre più numeroso di Paesi vuole mettere in discussione l’attuale assetto della Rete: accanto alla rappresentazione idealizzata di Internet come piattaforma universale per avvicinare popoli e culture si è affermata quella più realistica di un terreno di conquista dove governi e multinazionali piantano bandierine.
Il contesto internazionale di tensione che stiamo vivendo potrebbe portare alla nascita di una nuova cortina di ferro nella quale Internet non sarà più concepita come strumento per il progresso dell’umanità, ma come strumento di dominio geopolitico. Uno scenario fondamentale da conoscere per tutti i professionisti della comunicazione.
Per seguire gli aggiornamenti su questo tema: www.geopoliticadigitale.it