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Giarda: trasparenza e completezza dei bilanci per una PA che funziona

15/11/2013

“Quello che conta è il saldo di bilancio, il concorso del singolo ente al conto consolidato della PA”, lo ha affermato nei giorni scorsi _Dino Piero Giarda,_ presidente della Giuria dell’Oscar di Bilancio della Pubblica Amministrazione, evidenziando, a margine dell’evento promosso da Ferpi, alcuni passaggi fondamentali per la valutazione delle rendicontazioni.

L’Oscar di Bilancio della Pubblica Amministrazione non riguarda naturalmente la correttezza della gestione dei Comuni, né gli esiti delle loro politiche di bilancio, se hanno o no rispettato gli obiettivi fissati dalle leggi che li coinvolgono. Si analizza se il conto consuntivo informa correttamente e con precisione sugli esiti della gestione finanziaria e sul rapporto tra gli esiti finanziari e le attività svolte nell’interesse dei cittadini (il cosiddetto bilancio sociale).
Un conto consuntivo stampato sui modelli tradizionali approvato dal consiglio comunale è normalmente incomprensibile. Anche un esperto deve fare significative elaborazioni per conoscere su un particolare settore di spesa quali erano gli importi previsti, quali gli impegni di spesa assunti rispetto alle previsioni, quanti residui passivi (nel settore) sono stati cancellati e quanti sono gli impegni netti.
Si incontrano ostacoli nell’analizzare il bilancio di un’amministrazione locale in quanto molti bilanci non presentano un saldo definito in senso economico e non evidenziano come il saldo, se negativo, sia stato finanziato. Per non parlare del bilancio di cassa che dovrebbe essere costruito a fianco del bilancio di competenza in modo del tutto analogo, evidenziando la connessione con l’andamento della Tesoreria.
La Giuria dell’Oscar di Bilancio valuta la trasparenza e la completezza delle informazioni, i collegamenti tra le risultanze finanziarie e l’andamento degli aspetti reali della gestione.
In ogni caso, sostiene Giarda, “quali che siano le modalità di formulazione dei bilanci di ciascuna di queste categorie di enti, quello che conta per la valutazione delle performance di ciascuno è il suo concorso alla formazione del conto consolidato, una prassi, questa, comune anche al sistema di rendicontazione e di valutazione gestionale delle aziende private. Sarebbe utile che, a fianco del bilancio formale predisposto e approvato con le sue regole, venisse anche presentato un saldo di bilancio che definisca il concorso del singolo ente al conto consolidato della PA. Questo concorso, la sua dinamica nel tempo dovrebbero essere oggetto di analisi e valutazione da parte dei consigli o assemblee che approvano i bilanci di previsione e i conti consuntivi. Sarebbe bello anche che i singoli enti imparassero a formulare confronti con i loro vicini di territorio e con gli altri enti aventi caratteristiche analoghe alle loro. Non essendoci la possibilità, nel settore pubblico, di procedere a compilare un conto economico perché non ci sono vendite o, quando ci sono, i prezzi di valutazione dei ricavi non sono prezzi di mercato, è solo il confronto con i propri simili che riesce a misurare e a trasmettere e comunicare elementi per una valutazione degli esiti della gestione”.
“Il sistema Italia deve mostrare, per la sua appartenenza all’unione economica e monetaria, una gestione della politica di bilancio orientata al pareggio strutturale e al rispetto del vincolo sul saldo effettivo oggi fissato nel 3 per cento del PIL (circa 50 miliardi N.d.R). Il saldo dei conti della PA che oggi è coerente con entrambi questi vincoli è il risultato dei saldi di tutti gli enti (circa 9.000 soggetti) che compongono il sistema pubblico, Comuni, Province, Regioni, Enti previdenziali, Università, Enti autonomi e Stato”.

Il professor Dino Piero Giarda è da quattro anni Presidente della Giuria dell’Oscar di Bilancio Pubblica Amministrazione. Attualmente responsabile del Laboratorio di Analisi Monetaria nell’Università Cattolica. Componente del Comitato direttivo della scuola per il dottorato in Economia e finanza delle amministrazioni pubbliche.
Ha svolto attività di consulenza alla Presidenza del Consiglio e al Ministero delle Finanze. E’ stato: Presidente della Commissione Tecnica per la Spesa pubblica presso il Ministero del Tesoro dal 1986 al 1995, Sottosegretario di Stato al Ministero del Tesoro dal 1995 al 2001, Ministro per i Rapporti con il Parlamento del governo Montidal novembre 2011, sempre lo stesso anno gli viene affidata anche la delega al Dipartimento per l’Attuazione del Programma e dai primi mesi del 2012 approfondisce il tema della spendingreview per determinarne gli ambiti operativi.
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