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Guastalla Lucchini: non siamo tutti uguali

01/11/2012

“In un periodo storico nel quale si è levato nel Paese un'ondata di indignazione contro gli sprechi della PA, premiare delle Amministrazioni Pubbliche diventa un gesto controcorrente. Ma per fortuna non siamo tutti uguali. E oggi celebriamo proprio quelle Amministrazioni Pubbliche che hanno scelto di rendere conto del proprio operato, dando prova di un eccellente sforzo comunicativo”. Lo ha ribadito _Gherarda Guastalla Lucchini,_ Segretario Generale Oscar di Bilancio, in apertura della cerimonia di consegna dei riconoscimenti.

di Gherarda Guastalla Lucchini
Il messaggio che vogliamo lanciare è che non siamo tutti uguali. Un messaggio forse minimalista, sottotono, ma che ha assunto una valenza fondamentale.
Non siamo tutti uguali.
In un periodo storico nel quale si è levato nel Paese un’ondata di indignazione contro gli sprechi e gli scandali della Pubblica Amministrazione, soprattutto degli enti locali, premiare delle Amministrazioni Pubbliche per la loro trasparenza e correttezza diventa un gesto controcorrente e, forse, coraggioso.
E’ inutile negarlo: oggi le Regioni, le Province, le aziende sanitarie e ospedaliere, e i Comuni sono diventati, anche se in misura diversa, bersaglio di una critica indistinta e generalizzata che li vede accusati di ogni tipo di spreco. Lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha concesso il suo alto patronato al Premio, ha parlato di intollerabili fenomeni di abuso del denaro pubblico e di malcostume.
Di fronte agli scandali e al malcostume occorre superare la tentazione di un giudizio che coinvolge tutti alle medesime responsabilità e che non pone distinzioni. E’ necessario affermare con forza che la critica generalizzata e l’accusa indistinta non sono la strada corretta per combattere le innegabili storture con le quali ci siamo confrontati in questi mesi. Ancora una volta è il Capo dello Stato che, lo scorso 11 ottobre, incontrando una rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome guidata dal Presidente Vasco Errani, ha messo in guardia dalle facili condanne generalizzate
Gli strumenti che ci aiutano a non compiere errori di giudizio, a non dare interpretazioni unilaterali e sommarie, sono la distinzione e l’analisi. Sono gli strumenti che vengono usati nel processo di selezione del nostro premio.
Se ci pensiamo bene, in molti casi la pietra dello scandalo sono stati i fondi sui quali non si doveva rendere conto. E’ il “non rendere conto” la porta principale dal quale il malaffare è entrato senza bussare, e che ha originato molteplici scandali.
Ma per fortuna non siamo tutti uguali. E oggi celebriamo proprio quelle Amministrazioni Pubbliche che hanno scelto di rendere conto del proprio operato, all’interno e oltre gli obblighi di legge. Esistono infatti diverse modalità di rendere conto. Da un lato vi sono quelle esclusivamente legaliste che seguono alla lettera i precetti normativi, ma che alla fine spesso risultano poco trasparenti. Perchè non basta seguire alla lettera le norme per poter affermare di essere trasparenti e soprattutto di realizzare modalità di comunicazioni efficaci.
Dall’altro lato invece, come ha stabilito la Giuria nel suo processo di valutazione, vi sono delle Amministrazioni che hanno dato prova di un eccellente sforzo comunicativo. Queste Amministrazioni sono andate al di là degli obblighi di legge per trasmettere ai propri stakeholder, rendiconti chiari, precisi ed esaustivi di ciò che era stato eseguito, di come era stato eseguito,dei programmi realizzati e di quanto invece doveva ancora essere costruito Sono rendiconti che hanno permesso a cittadini ed elettori di farsi un opinione corretta delle scelte effettuate e dei risultati ottenuti da queste Amministrazioni.
La volontà di comunicare con trasparenza e chiarezza deve essere riconosciuta a quegli Enti e a quelle Aziende Pubbliche che si sono messe in gioco sottoponendo i loro bilanci non solamente ai propri elettori, ma all’Oscar di Bilancio. E’ per questo che questa sera, celebriamo non solamente i sei vincitori e i 10 finalisti del nostro Premio, ma tutti gli enti locali che non hanno avuto timore a sottoporre i loro rendiconti alla nostra Giuria.
Infatti tutte le amministrazioni locali che hanno risposto all’appello dell’Oscar, accettando la sfida di fare controllare i propri bilanci e di confrontarsi con altre amministrazioni locali, hanno dimostrato nei fatti di voler essere differenti da quel ritratto – spesso stereotipato – emerso negli ultimi tempi circa l’operato della Pubblica Amministrazione.
A loro va la mia riconoscenza prima di tutto come cittadina, in quanto testimoniano il lavoro egregio che molti, tanti settori della Pubblica Amministrazione svolgono.
Oggi questa testimonianza è più che mai necessaria, perché aiuta a porre l’attenzione e a ricordarsi di quelle amministrazioni competenti, serie,composte da persone che lavorano per il bene della collettività seguendo una precisa etica. Infatti le decisioni, le imposizioni, gli obblighi imposti dall’alto, magari dal Governo Centrale, aiutano a stabilire binari e linee di azione, ma se non nascono da una convinzione interiore, da una precisa assunzione di responsabilità non sono risolutivi per diffondere comportamenti virtuosi.
E questo è un altro motivo per il quale sono grata alle Amministrazioni Pubbliche che hanno partecipato a questa terza edizione dell’Oscar di Bilancio della Pubblica Amministrazione. La loro partecipazione, infatti, traccia una strada costituendo un esempio concreto per tutti gli altri enti locali. I bilanci vincitori delle edizioni precedenti, assieme al regolamento della Giuria, si trasformano in linee guida per quegli enti locali che vogliono migliorare le loro modalità di rendicontazione economica, sociale e ambientale.
E questo è vero anche per le Aziende Sanitarie e Ospedaliere Pubbliche che hanno aderito all’Oscar, perché ci hanno rivelato l’esistenza di una rete di Aziende di qualità impegnate non solo sull’aspetto sanitario, ma anche nella comunicazione dei risultati economici e sociali.
Questo impegno risponde a una precisa esigenza di democrazia che non può essere disattesa. Oggi i cittadini vogliono e devono sapere come i loro soldi sono amministrati. I nuovi mezzi di comunicazione hanno aumentato fortunatamente il potere di controllo dei cittadini che chiedono trasparenza e correttezza. L’Oscar è anch’esso uno strumento di trasparenza che vuole aiutare le Amministrazioni Pubbliche a realizzare questo obiettivo.
Non è quindi un caso se l’Oscar è nato e si è affermato grazie al contributo e alla volontà delle più importanti associazioni e istituti di ricerca rappresentanti gli enti locali e professionali. Non voglio tediarvi nominandoli tutti, sono molti e i loro nomi sono in ogni nostra comunicazione.
E’ questa la comunità che voglio ringraziare per l’eccellente lavoro di valutazione e selezione svolto. Prima di tutto la Giuria, una Giuria severa e attenta composta dai migliori studiosi del settore; e in particolare i suoi Presidenti Prof. Giorgio Brosio; e Prof. Elio Borgonovi e con loro i membri delle 5 Commissioni di Segnalazione, composte da 38 professionisti che con competenza e passione, dopo un attento esame di tutti i documenti pervenuti, hanno certificato l’alta qualità dei bilanci che premiamo questa sera.
Una certificazione che testimonia il valore di quelle realtà Pubbliche che oggi dimostrano con orgoglio di “non essere uguali”. Un messaggio non più sottotono, ma forte, da tenere presente in queste settimane nelle quali si discutono i futuri assetti dei nostri enti locali.
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