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Linguaggi pontifici

14/05/2022

Diana Daneluz

Un’introduzione alla comprensione dei linguaggi pontifici, dove protocollo e cerimoniale sono un mezzo di “comunicazione sostanziale”. A questo tendono le 76 pagine di un piccolo, ma prezioso, volumetto. 

Un testo che mancava. Capace di interessare diplomatici e rappresentanti di istituzioni, formatori e studenti, comunicatori e giornalisti, viaggiatori e cittadini italiani e romani. È “Linguaggi pontifici. Storia, significati, protocollo della più antica istituzione del mondo” che, si legge nella presentazione, è “il libro nato dalle conversazioni tra Andrea Gagliarducci e Mons. Stefano Sanchirico, che presenta in maniera semplice ma precisa, i diversi linguaggi del cerimoniale e del protocollo vaticano e della Santa Sede. Una ricca appendice fotografica completa quella che è un’esperta trattazione di una materia carica di tradizione, ma sempre attuale”. 

i due Autori, Andrea Gagliarducci vaticanista, giornalista di EWTN e ACI Stampa e monsignor Stefano Sanchirico, sacerdote dal 1992, Ufficiale dell’Archivio Apostolico Vaticano, già Cerimoniere Pontificio e Prelato Chierico della Camera Apostolica, sollevano in queste pagine il velo sulla storia dell’istituzione pontificia sottesa ad un linguaggio strutturato, preciso, simbolico che molto dice di essa.  Storie che tutte meritano di essere conosciute, ma ancora di più per una istituzione come la Santa Sede che coniuga sovranità e personalità giuridica internazionale con una missione universale morale e religiosa.  Da sempre l’immaginario collettivo è incuriosito da come si svolgano le attività, quotidiane e no, dietro le alte mura vaticane che racchiudono lo Stato Pontificio. Una vita che si immagina regolata da norme rigide e rituali dalle origini antiche, cui raramente abbiamo la possibilità di assistere personalmente. Come per ogni Stato, anche quello governato dal Pontefice nel tempo si è dotato di un corredo di dettagli fortemente simbolici ed evocativi. Come i colori delle vesti papali, il bianco di purezza, innocenza e carità e il rosso del sangue di Cristo. E molto altro.

Spiritualità e universalità, sacro e profano, umanità laica e religiosa, coesistono nei codici esaminati nel saggio - pubblicato da Editoriale Romani nella collana Auxilia Juridica, con introduzione di Matteo Cantori - capace di rendere finalmente comprensibili tanti dei segni che quei codici compongono. Con l’avvertenza che se l’importanza del cerimoniale ha radici antiche, come si evince dalle fonti citate in cui emerge come “il cerimoniale voglia rappresentare una società ordinata che si esprime attraverso una ritualità definita e un protocollo rigoroso”, è anche vero che esso non è “una somma di gesti vuoti”, ma “una lingua complessa fatta di gesti, movimenti e ambienti”. E che ha uno scopo ben preciso: dare sostanza ad un incontro. Per questo comprendere, come il libro aiuta a fare, il cerimoniale della Santa Sede equivale a comprendere la Santa Sede stessa e la ragione della sua esistenza. 

Il libro risponde pertanto a tutta una serie di quesiti: da chi si occupa del cerimoniale del Papa alle differenze tra Prefettura della Casa Pontifica e Segreteria di Stato, a quelle tra Cappella Papale e Famiglia Pontificia, e spiega con brevità ma chiaramente le varie tipologie di visite e udienze, dalla visita di Stato all’udienza solenne e privata e ad altre udienze. E il linguaggio pontificio poi, nato e sviluppatosi “in duemila anni di storia”, si traduce anche in testi e documenti diplomatici, anche questi estremamente diversificati. A partire dal “foglio”, lettera esito di un rigidissimo protocollo. E poi vi sono l’“officio”, la “lettera”, la “nota diplomatica”, la “nota verbale”, il “rapporto”. Ma anche il “promemoria”, l’”appunto”, la “nota d’archivio” per arrivare poi ai documenti pubblici della Santa Sede, “bolla, breve, motu proprio, biglietto, autografo, chirografo”…. Tutti documenti, ciascuno con le sue precise regole, attraverso cui nella Santa Sede si comunica e attraverso cui la Santa Sede si esprime.

Ma chi fa comunicazione conosce l’importanza del linguaggio non verbale e non scritto, quello che si sostanzia degli abiti indossati e ostentati e dei gesti, simbolici e rituali. Anche questi vengono tratteggiati in appendice al libro, giusto prima della piccola raccolta di immagini che tanto aggiunge al racconto di questi cerimoniali Giusto cercare di conoscere questo e tutti i linguaggi, prima ancora di chiederci se e come conservino tutt’oggi efficacia e, soprattutto, senso. Per chi scrive, ovviamente, sì.




I linguaggi pontifici
Storia, significati, protocollo della più antica istituzione del mondo
Andrea Gagliarducci, Stefano Sanchirico
Editoriale Romani, 2022
pp. 76, € 10,00

Il libro è disponibile su Mondadori e Amazon
https://www.mondadoristore.it/Linguaggi-pontifici-Storia-Andrea-Gagliarducci-Stefano-Sanchirico/eai978889951569/ 

 

 

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