Il servizio parchi nazionale statunitense ha attuato una insolita politica di riduzione dei costi, raccomandando ai suoi sovrintendenti di mantenere il massimo riserbo sulla natura e sull'entità dei tagli operati.In particolare, alcuni memorandum passati al personale dall'organizzazione hanno rivelato che lo staff è stato istruito ad hoc su come sviare l'attenzione dei media e impedire che informazioni dettagliate entrino in loro possesso. Il fine ultimo sarebbe di impedire che si crei un collegamento tra la drastica politica adottata e il licenziamento di Teresa Chambers, ex capo della sorveglianza dei parchi statunitensi, avvenuto lo scorso dicembre. La Chambers, infatti, era stata costretta a lasciare il suo incarico in seguito a una dichiarazione in cui sosteneva che l'ente era stato costretto a tagliare i fondi alla polizia forestale a causa di un "inspiegabile" buco di 12 milioni di dollari nel budget a disposizione. Chiaramente il ridimensionamento di servizi, ore di lavoro e manutenzione e il taglio dei dipendenti corrisponderanno inevitabilmente a un forte danno per le foreste americane. Il che lascia quindi presupporre che l'implicito invito a "mentire alla stampa" contenuto nei messaggi ai dipendenti dell'ente non sia del tutto indipendente dai sospetti e dalle accuse della Chambers.Il servizio parchi nazionale taglia lo staff, le ore di lavoro e i servizi di manutenzione con forti danni sulle foreste Usa. Nei memo passati al personale, l'ente si raccomanda di sviare i giornalisti e i media in generale sui tagli e di "mentire alla stampa"...