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Il contagio irresistibile del viral marketing

03/10/2008

Secondo le ultime ricerche di mercato, sempre più i consumatori si affidano ai commenti su blog e social network per effettuare un acquisto. Una buona strategia di comunicazione non può prescindere dalla gestione degli strumenti e dei contenuti web 2.0.

Un connubio felice quello tra il marketing e il web 2.0, almeno secondo gli operatori di settore. Un recente sondaggio condotto dall’agenzia americana BIGresearch su un campione di 15.727 consumatori di tutto il mondo, svela che ben il 47% di essi, prima di effettuare un acquisto, consulta internet per conoscere le opinioni degli utenti e ricevere consigli. Solo il 29,4% dei consumatori non si serve del web per i propri acquisti. Risultati analoghi emergono dall’Hospitality Monitor 2008, indagine annuale condotta da American Express sul settore turistico in Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna, secondo la quale un commento positivo su social network, community, blog e forum specializzati può condizionare il successo di una struttura alberghiera più del tradizionale advertising.


L’Hospitality Monitor 2008 rivela, inoltre, che per l’87% degli operatori turistici europei la gestione e il monitoraggio degli user generated content sono attività di viral marketing fondamentali. Nello specifico: il 39% degli addetti fa pubblicità sul web, il 38% ricorre a newsletter e mail per raggiungere i clienti, il 7% ha creato delle comunità online promozionali, il 3% è presente sui blog aziendali e il 2% sui social network.


Per gli utenti internet è prassi visitare blog e community prima di prenotare la propria vacanza. Internet è considerata una fonte attendibile e il sistema più veloce e pratico per trovare informazioni su destinazioni, accomodation e pacchetti viaggio. Ovviamente, gli operatori del settore lo sanno e si adoperano di conseguenza. I principali tour operator svolgono attività di Pr online, viral marketing e monitoraggio delle web community, quali TripAdvisor (con oltre 25 milioni di visitatori e 15 milioni di commenti al mese), Travelblog, Turisti per caso, Ci sono stato o Vagabondo.


Ma il contagio virale non conosce differenze di prodotto. Dall’analisi della BIGresearch è emerso che il 49% dei consumatori adulti viene influenzato dalle opinioni altrui nella scelta di un locale o ristorante, il 42,6% cerca online consigli sui prodotti elettronici e il 38% è sensibile ai giudizi dei consumatori nel settore alimentare.


Un approccio tradizionale alla comunicazione non è più sufficiente a definire l’identità di un prodotto e, soprattutto, il suo successo commerciale. In un sistema web 2.0, un fattore decisivo è il riscontro che il bene o servizio ottiene online, sia in termini di visibilità sia a livello di gradimento. Dall’altra parte, un impatto negativo nella web-sfera può innescare un processo ostile di viral marketing e portare un prodotto a perdere qualunque tipo di appeal sui consumatori.


Serena Massimini – Redazione Cultur-e
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