Le relazioni pubbliche sono diventate vitali nella governance delle organizzazioni. E non perché lo ha detto Mervin King nel suo King Report III o lo hanno ribadito con forza documenti come gli Accordi di Stoccolma. Il dato che conferma il processo di istituzionalizzazione che stiamo vivendo da qualche anno viene dal mercato. Anche se le opinioni tra chi è ottimista e chi invece vede una regressione sono contrastanti il nostro lavoro, nelle sue diverse discipline e funzioni, continua a crescere, a radicarsi nelle aziende, nelle istituzioni pubbliche, nel privato sociale. Più che altro ci sarebbe bisogno di un’associazione professionale forte, di una Ferpi che esca allo scoperto e si faccia realmente portavoce delle istante delle migliaia di colleghi che fanno relazioni pubbliche. Per alcuni anni, con molto anticipo rispetto alla disponibilità di dati attendibili, si è sempre dibattuto e spesso polemizzato sul numero reale di professionisti che esercitano e quindi dell’indotto economico del mercato delle Rp e più in generale della comunicazione. Leggendo questo numero del giornale che, per la prima volta, accende i riflettori sul nostro comparto lavorativo, analizzandone i diversi e complessi aspetti, dalla formazione a quelli previdenziali, ci si potrà fare un’idea di quanto sia cresciuta e sia statisticamente rilevante la nostra professione. Toni Muzi Falconi azzarda anche una stima economica dell’indotto che, numeri alla mano, sembra abbastanza attendibile: il mercato delle Rp in Italia vale circa 15 miliardi di euro. Da alcuni mesi sui principali quotidiani si parla spesso del futuro delle professioni intellettuali: avvocati, ingegneri, architetti, commercialisti. E i relatori pubblici? Questi dati devono spingerci ad uscire allo scoperto e ad essere più presenti nel dibattito pubblico ed essere rappresentativi delle istanze di una professione strategica nella vita sociale, politica e economica del Paese. E’ la mission che si era data Gianluca Comin assumendo quattro anni fa la presidenza di Ferpi. Il bilancio, come scrive lui stesso, è positivo. Tra luci ed ombre, che sono normali nella gestione di organizzazioni complesse, qual è anche la Ferpi, è riuscito nel suo compito.Il giornale della Federazione per la prima volta accende i riflettori sul comparto lavorativo delle Relazioni pubbliche. Un numero ricco di contributi autorevoli e di interviste a volti noti della comunicazione e dell’informazione tra cui Mimun, De Masi, Cefis, Garbagnati e Mavellia. All'interno lo speciale dedicato all’Assemblea elettiva di giugno ed al documento di programma di Patrizia Rutigliano, candidata alla presidenza Ferpi per il prossimo biennio.