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Il Premio per l'Innovazione dà spazio ai consumatori

02/07/2009

Il Premio 2009 - consegnato dal Presidente della Repubblica - riconosce le 26 migliori esperienze d’innovazione, nei settori dell’industria e servizi, dell’università, della pubblica amministrazione e del terziario. Dall'elenco dei vincitori emerge che spesso gli utenti spingono le aziende all'innovazione.

C’è un progetto che permette di riciclare gli scarti della lavorazione di un’apparecchiatura aeronautica. O quello per la messa a punto di un sistema che consentirà agli utenti un maggiore risparmio energetico. Intorno al concetto di innovazione come denominatore comune, sono stati premiati dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i 26 vincitori del Premio Nazionale dell’Innovazione, assegnato alle migliori esperienze individuate tra quelle già premiate in competizioni nazionali nei settori dell’industria e servizi, dell’università, della Pubblica amministrazione e del terziario. La cerimonia, che si è svolta al Quirinale, rientra nell’ambito della “Giornata Nazionale dell’Innovazione”, nata con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini sui temi legati all’innovazione.


Il concetto è stato declinato dai partecipanti, in modi diversi e creativi, intorno ai temi della formazione, della comunicazione, dell’ambiente e dell’organizzazione. Partendo da una lettura profonda delle tendenze del mercato, ai premiati è stata riconosciuta la validità di progetti dalle diverse valenze, sia nel settore dei grandi gruppi, che in quello delle PMI, della Pubblica Amministrazione e del terziario. Scorrendo l’elenco dei vincitori, si trovano start-up tecnologiche ed esempi di qualità dell’organizzazione, fino alle innovazioni nel turismo, nel commercio, nell’ICT e nel design.


Secondo i protagonisti della giornata, la comunicazione risulta fondamentale. Non solamente quella con i media o interaziendale, ma anche quella con il cittadino e destinatario del progetto innovativo. Spesso sono proprio gli utenti a ‘costringere’ le imprese e gli enti locali all’innovazione, come nel caso di una azienda sanitaria locale che, attraverso le informazioni fornite dai pazienti, ha realizzato un’organizzazione efficiente e funzionale.


Ulteriore dimostrazione arriva dalla categoria “terziario”, dove i progetti mettono al centro il consumatore in maniera originale: un esempio sono le guide interattive per visitare le città seguendo un percorso a enigmi; o il metodo per l’analisi delle curve di consumo, grazie al quale gli utenti risparmiano energia elettrica.


Insomma, se in tempi di crisi economica c’è chi è tentato di risparmiare tagliando gli investimenti su ricerca e innovazione, è altrettanto vero che le difficoltà finanziarie possono spingere le aziende a un’ottimizzazione dell’uso delle risorse a disposizione, sia umane che economiche. “Ma non esiste un’impresa che possa vivere a lungo senza innovarsi – spiegano alcuni tra i premiati – né senza rivedere i propri prodotti e servizi. La crisi può essere infatti anche uno stimolo a trovare nuove applicazioni e a scoprire nuove tendenze”.


Alessandro Dattilo – Redazione Cultur-e


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