Il ruolo delle Regioni nella comunicazione in Europa. Sarà questo il tema che la Feacp tratterà in occasione del Forum di Parigi "La comunicazione delle Regioni in Europa" il prossimo 24 febbraio. In vista di questo appuntamento la Federazione Europea della Associazioni della Comunicazione Pubblica ha inviato alle autorità europee una lettera aperta dal titolo "Una migliore comunicazione con i cittadini europei".Comunicare l'Europa è una sfida. Se l'immagine dell'Europa è spesso sbiadita o addirittura negativa la causa è da individuare nella mancanza di informazioni, spiegazioni e motivazioni dietro le attività della Commissione Europea. Le decisioni, non di rado astratte e complesse, vengono percepite dai cittadini come tecnocratiche, distanti delle istanze sociali di una cultura europea di fatto ancora emergente.L'intervento della Feacp distingue nettamente la comunicazione pubblica dalla propaganda, evidenziando proprio in questo punto focale le debolezze di cui ancora oggi soffre quotidianamente la comunicazione delle istituzioni europee."Non si possono combattere i pregiudizi e le false idee sull'Europa, né si possono cambiare i comportamenti, con la pubblicità e la propaganda o la mera promozione", si legge nella lettera. "Al contrario è necessaria una politica di comunicazione che renda le informazioni sempre disponibili, basate sulle reali preoccupazioni ed esigenze dei cittadini".E ancora. I messaggi della Pubblica Amministrazione sono spesso percepiti inautentici dal momento che non sono completamente parte integrante delle politiche stesse: la comunicazione deve essere invece inclusa nell'azione.Promuovere l'Europa non vuole dire vendere un'idea come fa la pubblicità. Il punto è mettere il cittadino nel cuore del dibattito europeo. Non occorre organizzare campagne a ogni decisione delle istituzioni europee, ma piuttosto dare vita a dibattiti in tutti gli spazi della società civile per discutere o enfatizzare la rilevanza o le motivazioni alla base delle decisioni europee.La proposta della Feacp, in conclusione, è che le autorità europee possano fare affidamento permanentemente sulle figure professionali di "comunicatori pubblici" e sulle loro associazioni professionali. Nelle loro mani la comunicazione può essere più diretta e più focalizzata sulle quotidiane e locali preoccupazioni dei cittadini. Il risultato è una comunicazione vera, non propaganda, e soprattutto un dialogo bidirezionale con i cittadini. Il rapporto di fiducia con i cittadini, in sostanza, resta un fattore chiave per instaurare un reale dibattito sociale, sia a livello europeo che nazionale.Le associazioni di professionisti della comunicazione di molti Paesi hanno unito il loro know how nella Feacp e possono oggi mettere a disposizione delle istituzioni europee le loro competenze nel creare reti e strategie di comunicazione. "Se l'Europa vuole parlare alle persone - si conclude nella lettera - entrare nei cuori e nelle teste dei cittadini, deve condividere la comunicazione".AllegatiDalla newsletter di Comunicatori Pubblici del 10 febbraio