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Il Sisde lancia un nuovo sito in nome della trasparenza. Un commento di Luigi Norsa

01/11/2004
E' stato lanciato qualche settimana fa il nuovo sito Web del Sisde, il Servizio per l'Informazione e la Sicurezza Democratica. Di fatto si tratta di una rivista online – Gnosis – di cui potete leggere la recensione nel nostro Sito della Settimana."'E' un'iniziativa cui teniamo particolarmente – ha commentato Mario Mori, direttore del servizio segreto -  considerato che nel mondo occidentale non abbiamo notizia dell'esistenza di riviste analoghe".Riportiamo qui di seguito il commento di Luigi Norsa (Luigi Norsa & Associati S.r.l.- Issue and Crisis Management Consultants)."Una volta il servizio segreto italiano era così segreto che non solo non se ne conosceva il nome, figuriamoci l'identità del direttore, ma addirittura non ne era ammessa ufficialmente l'esistenza. L'opinione pubblica ne apprese formalmente l'esistenza in occasione della lotta al terrorismo altoatesino, quando sfumatamene venne data notizia di "un'operazione" in occasione della quale era stata sottratta ad un terrorista rifugiatosi in Austria un'agendina con tutti i recapiti dei terroristi e fiancheggiatori operanti in Italia.In effetti la trasparenza è quanto di meno si addica ad un servizio segreto. Eppure oggi, possono essere visitati i siti ufficiali di CIA, NSA, MI5, SDECE, MOSSAD e oggi anche del SISDE. Il sito del Sisde in realtà appare meno trasparente di quello di altri servizi, centrato soprattutto sulla rivista trimestrale pubblicata dal servizio segreto italiano.E' inoltre un sito "a una via" che non prevede la possibilità di comunicare con l'ente, a differenza per esempio di MI5 e Mossad che prevedono la possibilità di utilizzare il sito per l'invio di "notizie" o informazioni in forma anche anonima, piuttosto che per sottoporre candidature (se qualcuno volesse comunque arruolarsi può però trovare tutte le informazioni sul sito ww.serviziinformazionesicurezza.gov.it, cui stranamente manca il link dal sito Sisde, gelosie fra servizi?).Che anche la parte più criptica e più riservata della pubblica amministrazione abbia scoperto la comunicazione e che consideri internet uno strumento privilegiato è senz'altro significativo.Parallelamente osserviamo che la comunicazione è diventata una parte strategica della attività dei movimenti terroristici internazionali e che anch'essi individuano in internet lo strumento principale di comunicazione.Questa osservazione dovrebbe far riflettere profondamente anche chi opera nel privato.Una seconda riflessione è sul perché quasi tutti i servizi segreti, come il Sisde, abbiano deciso di aprirsi: non credo si tratti del mero adeguarsi ad un trend generalizzato; credo piuttosto che questa area, spesso discussa, della pubblica amministrazione percepisca la criticità della costruzione di un proprio posizionamento pubblico e della costruzione di consenso. A torto o a ragione, i servizi si sono trovati in tutti i paesi democratici ad essere prima o poi diventati un terreno di scontro politico fra esecutivo e opposizione. L'area di segretezza che, ovviamente, copre i dettagli della loro attività, ha alimentato voci e sospetti che hanno avuto gravi conseguenze sulla stabilità dei servizi.Non è un caso che nel nome del Sisde, sia stata inserita la definizione di "Sicurezza Democratica".Quale conclusione trarre per i nostri interessi? Che anche gli agenti segreti, ritengono che la trasparenza, nei limiti del ragionevole e possibile, rappresenta sul fronte della pubblica opinione una difesa migliore della segretezza e del mistero e pensare che ci sono ancora imprese che si rifiutano di rivelare a giornalisti i dati del loro profitto (che peraltro il giornalista può recuperare dal bilancio depositato…)."
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