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In ricordo di Peter Benenson, campione di coscienza: fu il primo a lanciare campagne di pressione in

08/03/2005

Muore Peter Benenson, fondatore di Amnesty International: fu lui a ideare le campagne di lettere per liberare i prigionieri per reati "di coscienza"

E' morto il 25 febbraio, a ottantatre anni di vita, Peter Benenson. L'Economist gli dedica un lungo e approfondito articolo, consacrandolo "campione di coscienza".Nel 1960 ebbe per la prima volta l'idea di provare a liberare i prigionieri di coscienza promuovendo una campagna di lettere scritte.Nel 1961 Benenson lanciò Amnesty International, un movimento mondiale di cittadini che si espongono e si confrontano con le ingiustizie dei governi. L'episodio ispiratore della sua iniziativa fu la notizia che due studenti a Lisbona erano stati arrestati per aver brindato alla libertà in un bar."Aprite il vostro giornale - qualsiasi giorno della settimana - e troverete il resoconto da qualche parte nel mondo di qualcuno che è stato imprigionato, torturato o giustiziato perché le sue opinioni o la sua religione erano inaccettabili per il suo governo. Il lettore del quotidiano si sente un nauseabondo senso di impotenza. Se questo senso di disgusto in tutto il mondo potesse unirsi in una comune azione, qualcosa di efficace potrebbe venire fatto": così Peter Benenson, grande personaggio che è riuscito nel tentativo di cambiare un p' il mondo e soprattutto nel tentativo di creare una cultura differente attraverso un modo innovativo di comunicare e di scuotere l'opinione pubblica.L'iniziativa di Benenson nacque anche dalla consapevolezza che nei paesi non democratici gli stessi avvocati hanno le mani legate nel mutare il percorso della giustizia.La sua biografia parla di un ragazzo di buona famiglia che rivelò fin dalla sua adolescenza uno spirito ribelle e un'intolleranza nei confronti delle ingiustizie. Si impegnò nella Guerra Civile Spagnola e nei confronti degli ebrei che avevano lasciato la Germania nazista, fece politica all'interno del partito laburista, si convertì al cattolicesimo, lottò per aiutare gli orfani della Romania di Ceauseuscu.L'Economist ripercorre le vittorie di Amnesty International, attraverso la storia del suo ideatore, individuando uno dei molteplici successi di questa organizzazione nell'essere riuscita a diventare famosa non solo tra i lettori ma anche tra i governanti, tra i media, tra i perseguitati e tra i persecutori.Ma Benenson amava ripetere: "Solo quando l'ultimo prigioniero di coscienza sarà liberato, quando l'ultima camera di tortura verrà chiusa, quando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite sarà realtà per le persone di tutto il mondo il nostro lavoro sarà finito."
Emanuela Di Pasqua-Totem
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