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Italia connessa: come cambia la comunicazione

26/05/2025

Federica Zar, Consigliera Nazionale con delega alla Comunicazione

E-commerce in crescita, cittadini più digitali e nuovi modi di informarsi e comunicare: i dati Istat raccontano un Paese che evolve, ma che deve ancora colmare divari culturali e infrastrutturali.

 

Gli italiani sono diventati ancora più digitali. L’indagine “Aspetti della Vita Quotidiana” nel 2024 dell’Istat conferma un trend in crescita che riguarda tanto l’utilizzo di Internet quanto le abitudini di consumo online. Aumentano gli acquisti via web, si consolidano i rapporti con la Pubblica Amministrazione attraverso app e siti, e cresce l’adozione della tecnologia anche da parte delle fasce più mature della popolazione.

 

Per chi lavora nella comunicazione e nelle relazioni pubbliche, questi dati rappresentano molto più di una fotografia: sono uno specchio delle nuove modalità con cui i cittadini si informano, interagiscono e costruiscono relazioni con brand, istituzioni e media.

 

L’e-commerce non è più una nicchia: cambia il customer journey

Nel corso dell’ultimo anno, la percentuale di italiani che ha fatto acquisti online è aumentata di 2,2 punti percentuali. I prodotti più venduti? Abbigliamento (23,2%) e articoli per la casa (13,7%). Un dato che rafforza la centralità del digitale nel “funnel di acquisto” e che impone a chi si occupa di brand communication una maggiore attenzione alla customer experience online, all’usabilità e alla reputazione digitale.

 

PA e digitale: si cercano informazioni, ma cala l’interazione

I cittadini usano sempre più spesso i canali digitali della Pubblica Amministrazione per cercare informazioni, ma diminuisce l’interesse per le funzioni più operative, come il download di moduli (-9,6 punti) o la prenotazione di appuntamenti (-8). Per le istituzioni, questo rappresenta un segnale chiaro: la comunicazione online non può essere solo funzionale, ma deve essere anche narrativa, orientata alla trasparenza e alla fiducia.

 

Anziani e Sud Italia: il digital divide persiste

Nel 2024, l’86,2% delle famiglie italiane è connesso a Internet. La percentuale sale al 93,4% tra i nuclei con persone tra i 16 e i 74 anni, ma crolla al 60,6% tra le famiglie composte esclusivamente da over 65. Anche il divario geografico è evidente: il Mezzogiorno resta indietro di quasi 5 punti rispetto al Centro-Nord.

 

Per chi si occupa di comunicazione pubblica e d’impresa, questi dati pongono l’accento sull’importanza dell’inclusività digitale. Target diversi richiedono linguaggi, canali e strategie differenziate: non si può più pensare a un messaggio unico valido per tutti.

 

Il capitale culturale guida la connessione

Il livello di istruzione continua a essere un fattore determinante. Il 98,3% delle famiglie con almeno un laureato ha accesso a Internet, contro il 65,3% di quelle dove il titolo di studio più alto è la licenza media. Un dato che riflette quanto la comunicazione efficace debba tener conto del capitale culturale dell’audience, scegliendo con cura codici, toni e strumenti.

 

Over 65 (finalmente) più connessi: nuove opportunità di engagement

Un dato particolarmente rilevante riguarda l’aumento dell’uso del web tra gli anziani: +7,6 punti nella fascia 65-74 anni e +6,7 tra gli over 75. Si tratta di una tendenza che apre nuove possibilità per le campagne di comunicazione rivolte a questa fascia, troppo spesso esclusa dalle strategie digitali.

 

Tuttavia, persistono differenze di genere: tra gli over 75, solo il 26,5% delle donne usa Internet, contro il 38,3% degli uomini. Anche qui, le strategie di PR dovranno tener conto di questo squilibrio, soprattutto in ambiti come l’informazione sanitaria, i servizi pubblici e il marketing sociale.

 

Comunicare è (ancora) connettersi

Le principali attività online? Comunicazione e intrattenimento. Il 73,4% degli utenti utilizza servizi di messaggistica istantanea, il 66% effettua chiamate via web, e il 62% invia e-mail. Seguono la fruizione di video (57,4%) e musica (49,4%). Quasi la metà cerca online informazioni su beni e servizi, mentre il 46% consulta il web per temi legati alla salute.

 

Per il mondo delle PR, si tratta di una conferma importante: la comunicazione digitale è prima di tutto relazione. Le persone usano il web per parlarsi, informarsi, scegliere. Le aziende, i professionisti e le istituzioni devono essere presenti, rilevanti e, soprattutto, credibili. Perché comunicare oggi non significa solo diffondere messaggi, ma costruire ponti tra le persone, le tecnologie e i valori.

 

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