Kim Jong-Il, Presidente del buio
31/10/2006
Il leader nordcoreano è molto più interessato allo sviluppo di armi atomiche che alla possibilità di fonire un libero accesso internet ai propri cittadini.
La Corea del Nord, assurta alle cronache degli ultimi tempi per i test nucleari, rappresenta un vero e proprio buco nero nella rete di internet e più in generale in quella delle comunicazioni. Infatti, l'eccentrico presidente della nazione asiatica, Kim Jong-Il, ha imposto regole che pongono la sua patria al numero uno degli stati più censurati al mondo, sopravanzando vere e proprie fucine dell'oscurantismo quali Birmania, Siria e Uzbekistan. Questo, almeno, è stato il verdetto espresso dal Comitato per la Protezione dei Giornalisti, radunatosi a New York lo scorso maggio.
La miglior fotografia dell'attuale condizione della Nord Corea è molto probabilmente quella apparsa alle spalle di Donald H. Rumsfeld, durante un recente briefing, nella quale si vedeva la penisola asiatica in piena notte letteralmente divisa in due tra luce, al sud, e buio totale al nord.
La patria di Kim Jong-Il è uno stato impoverito nel quale le televisioni sono abilitate a ricevere solo frequenze controllate dal governo e i telefoni cellulari sono stati vietati a partire dal 2004. Ovviamente il web non poteva sfuggire alla mannaia dei censori governativi, ma anziché venir depurato da siti e informazioni non gradite alle istituzioni, come nel caso della Cina, è stato completamente oscurato. Ciò non vuol dire che sia sconosciuto ai funzionari statali. Nel 2000, durante la visita dell'allora Segretario di Stato americano Madeleine K. Albright (nella foto), il leader coreano le chiese il suo indirizzo email per eventuali comunicazioni, anche se non si sa se la signora glielo abbia concesso.
Oggi il suffisso per i domini internet nordcoreani ".kp" è praticamente inutilizzato, ma parecchi siti ufficiali possono riportare le parole e le gesta politiche del "magnifico leader" (per esempio questo sito), benché ospitati da server giapponesi o cinesi.
Il cotonato leader asiatico ha abbracciato il concetto di insegnamento a distanza e ha fondato (in onore del padre) il sito web Kim Il-sung open University con l'intento di educare il mondo alla juche, una sorta di rivisitazione della filosofia marxista in chiave autarchica prodotta dall'intelletto di Kim Jong-Il e del suo defunto genitore. Inoltre studenti e ricercatori universitari hanno accesso a una rete nazionale estremamente controllata. Ma per quanto tempo il governo nordcoreano potrà mantenere i propri cittadini in questo stato di ignoranza coatta?
Pare che il divieto di utilizzare la telefonia mobile stia già venendo aggirato grazie all'acquisto di cellulari sul mercato nero nelle regioni al confine con la Cina. Considerato che sempre più cellulari hanno la possibilità di accedere a internet è probabile che, poco alla volta, sia consentito alla gente di lanciare uno sguardo oltre i limiti loro imposti dal "lucente astro" Kim Jong-Il. Ovviamente non esistono sondaggi sulle preferenza dei nordcoreani tra un libero accesso alla rete o la dotazione di un arsenale nucleare, ma conoscendo la passione per gli armamenti del loro presidente probabilmente ciò non avrebbe alcuna rilevanza.
Emanuela Di Pasqua - Totem