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La capacità di scelta degli utenti, un vantaggio per le imprese

01/06/2010

In vista del Forum della Comunicazione, in programma a Roma il 15 e 16 giugno presso l'Auditorium Parco della Musica, Ferpi sta incontrando alcuni dei protagonisti. Un'interessante intervista con _Luigi Grimaldi_, Amministrazione Delegato di Yooplus.

Luigi Grimaldi, amministratore delegato di Yooplus e tra i protagonisti del Forum della Comunicazione 2010, è convinto che le nuove tecnologie hanno portato grandi benefici allo sviluppo delle capacità di scelta degli utenti, e che le organizzazioni saranno sempre più avvantaggiate da questo, ricavandone analisi di mercato più chiare e immediate. A condizione che investano in risorse dedicate e che si appassionino alla relazione diretta con l’utente.
Ormai sempre più organizzazioni pubbliche e private si dedicano alla comunicazione con le comunità on line. Ma il web2.0 e i suoi canali sono in continua crescita e cambiamento, e una delle questioni oggi è come gestire le relazioni in modo più attivo cercando non solo di inseguire gli spostamenti. E’ possibile? E come vede lo scenario futuro?
E’ vero, i media cambiano e velocemente. Stiamo andando verso un sistema di comunicazione caratterizzato dalla forte integrazione di tutti i media, nuovi e tradizionali. E credo anche che nessun media ne cancella un altro, perché hanno ruoli diversi nella comunicazione e si influenzano reciprocamente. Per fare un esempio su tutti: la tv non ha mai spento le radio. Nel caso di Internet e dei social media, questi canali hanno cambiato radicalmente il rapporto tra chi faceva e chi riceveva informazione: la cosa più interessante è quanto sintetizzato in un dato uscito da un recente rapporto Nielsen, che rileva che in America sono sempre di più le persone che mentre guardano la tv, al contempo navigano su Internet.
Ma questo cambiamento non contiene anche dei rischi rispetto alla capacità di avere un approccio e un’ attenzione approfondita e non solo veloce alle cose?
No, io interpreto lo stare davanti alla tv e contemporaneamente su Internet come un modo di saper scegliere, di essere attivi, di cercare verifiche. Di fronte all’aumento dell’offerta la reazione degli utenti è proattiva. Io non credo che siamo diventati più superficiali, ma più attenti, critici e partecipi.
Chi comunica con le comunità on line oggi può avere un maggior governo di questa comunicazione?
Secondo me no, il governo sarà sempre più dalla parte degli utenti che prima erano solo i destinatari dell’informazione. Fino a poco tempo fa si parlava di crm oggi si parla di vrm, e la differenza è che sono gli utenti che contano di più, e decidono come deve essere il prodotto. La comunicazione diretta con le comunità on line permette all’azienda di mettere sul mercato prodotti già testati. Ovviamente quello che deve fare l’azienda è, oltre a essere presente, ascoltare in modo attento e continuativo.
Oggi sul mercato ci sono molti operatori e agenzie specializzate in servizi di comunicazione e presenza sul web2.0. Spesso sono società informatiche che hanno evoluto i loro servizi, altre volte sono società di relazioni pubbliche che hanno ampliato le aree di attività. Ma dal suo punto di vista chi è candidato a far meglio questo lavoro: lo smanettone, il blogger o il relatore pubblico?
Tante aziende investono soldi e tempo per la comunicazione on line, per fare un bel sito e una vetrina su Facebook e dopo si fermano: la cosa più importante invece è capire cosa succede nel tempo, quindi la gestione continua della comunità. Per questo per me è essenziale che all’interno dell’organizzazione ci siano investimenti e risorse dedicate alla gestione dei rapporti con le community. E credo che la cosa più importante per fare questo lavoro non sia l’essere uno smanettone o un professionista di rp, ma avere passione, perché ci si mette in relazione in prima persona, con la propria faccia, prima che con il proprio marchio.
Quanto le aziende pubbliche o private oggi sono consapevoli del fatto che la reputazione è posta sotto l’osservatorio dagli utenti on line?
Il mercato dei servizi vero e proprio sta partendo ora. Oggi, in tempi di passa parola e di buz marketing, è impossibile anche solo pensare di poter ignorare il giudizio della rete. Chi ha operato pensando solo ad aumentare la presenza e la visibilità si rende conto che sta sotto la linea minima di attenzione. Le aziende ora stanno capendo adesso che ci vuole una strategia e una continuità.
Va.Ce.
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