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La digitalizzazione delle opere cartacee

03/05/2010

Internet ha stravolto l’approccio alla conoscenza. Sono sempre più le biblioteche, i musei o i privati in tutto il mondo che cercano di contribuire ad una condivisione gratuita della cultura. E in Italia una collaborazione tra Google e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali consentirà di accedere a fino a un milione di libri non coperti da copyright.

di Barbara Lauro
È dalla fine degli anni ’80 che si cerca di realizzare la biblioteca digitale.
Il termine è stato coniato da bibliotecari e ricercatori intendendo con esso collezioni di documenti digitali organizzate per contenuti e finalizzate a specifici utenti, ma è stato con la diffusione dell’uso di Internet che il processo di digitalizzazione delle opere cartacee ha subito una rapidissima spinta in avanti.
La Rete infatti ha completamente trasformato l’approccio alla conoscenza. Per far fronte a questo cambiamento sempre più biblioteche ed istituti universitari hanno iniziato a digitalizzare il loro patrimonio e ad avviare progetti online, con l’obiettivo di semplificare l’accesso ad un’informazione filtrata e di qualità e garantirne la preservazione nel lungo periodo.
Diverse le iniziative da parte di musei, biblioteche o anche semplici iniziative private che si sono poste il problema della memoria digitale.
Il Progetto Gutenberg, avviato da Michael Hart nel 1971, è stato il primo in assoluto per la libera diffusione e condivisione dei libri in formato digitale. Offre la possibilità di scaricare in differenti formati oltre 15.000 opere di classici e contemporanei della letteratura italiana e straniera. Basta entrare nella sezione “Online book catalog” per accedere all’archivio ordinato per autori e titoli. Il progetto, gestito da centinaia di volontari, raccoglie solo testi non più protetti da diritto d’autore, quindi tutte vecchie produzioni tra cui grandi classici. Chiunque può scaricare, leggere e redistribuire per scopi non commerciali i libri digitali presenti.
Il sito è in inglese, ma si può accedere ad un archivio di libri in lingua italiana.
In Italia il Progetto Manuzio deve il suo nome dal noto editore Aldo Manuzio, considerato il principe dei tipografi del Rinascimento italiano, inventore del carattere corsivo (che per questo motivo è noto all’estero come italico) e capostipite di una illustre casata di stampatori.
Il progetto dell’Associazione Liber Liber ha l’ambizione di concretizzare un nobile ideale: la cultura a disposizione di tutti, facendo in modo che capolavori della letteratura, manuali, tesi di laurea, riviste e altri documenti in formato elettronico siano disponibili sempre, in tutto il mondo, a costo zero e con accorgimenti tecnici tali da garantirne la fruibilità anche a non vedenti e altri portatori di handicap.
Altro progetto nostrano è la Biblioteca Digitale Italiana, costituita sotto l’egida della Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali del MiBac, che mira a promuovere e coordinare le attività di digitalizzazione del patrimonio bibliografico e archivistico italiano.
Mentre in ambito europeo si sta affermando la nuova biblioteca digitale della comunità europea, Europeana, che renderà consultabile ai cittadini del mondo l’immenso patrimonio culturale del vecchio continente: 2 milioni di opere digitali in 23 lingue.
Al progetto, che dopo diversi problemi tecnologici è finalmente entrato nella fase operativa, lavorano editori, biblioteche, autori e società di gestione dei diritti di tutta Europa per costruire una infrastruttura distribuita che faciliti lo scambio di informazioni sui diritti delle opere.
L’obiettivo, dopo aver digitalizzato i primi 2 milioni di testi, è quello di arrivare a 6 milioni di opere entro il 2010, non solo di ebook ma anche di immagini, audio, video e spartiti musicali.
È del 10 marzo scorso, infine, l’annuncio dato da Google e Ministero per i Beni e le Attività Culturali di una collaborazione che consentirà a chiunque nel mondo di accedere a fino a un milione di libri non coperti da copyright conservati nelle Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze.
Per la prima volta, alcune delle inestimabili opere appartenenti a queste biblioteche saranno rese accessibili a chiunque in formato digitale attraverso Internet. Negli scaffali di queste biblioteche sono conservate alcune delle raccolte di opere dei più grandi intellettuali, scrittori, scienziati e pensatori italiani. Google fornirà inoltre alle due biblioteche le copie digitali di ciascun libro parte del progetto, così che possano a loro volta renderli disponibili anche su piattaforme diverse da Google Books, quali, ad esempio, quella del progetto Europeana.
Tratto da Cultur-e blog
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