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La diplomazia americana sceglie i new media

03/04/2009

Sotto la guida di Hillary Clinton, più colore e interattività al sito del Dipartimento di Stato per rinnovare l’immagine dell’America nel mondo. Note diplomatiche via blog e Twitter.

Negli ultimi tre mesi, il Dipartimento di Stato USA, sotto la guida di Hillary Rodham Clinton, ha imboccato con decisione la via digitale per diffondere i contenuti della politica estera americana. Un’espressione della strategia voluta da Barack Obama, prima per la sua campagna elettorale e ora per veicolare una nuova immagine dell’America nel mondo. Un’iniziativa a cui il “Washington Post” ha dedicato un servizio ricco di particolari.


È un restyling articolato, quello commissionato dalla Clinton per il sito internet del suo ministero, che vuole portare il Segretario di Stato a diretto contatto con i cittadini non solo americani. Ma che non è del tutto originale. Già nel 2007, infatti, era stato il portavoce di Condoleezza Rice, Sean McCormack, il primo a guardare ai new media come possibile luogo di relazioni diplomatiche. E sempre a lui si deve l’invenzione del Dipnote blog (la nota diplomatica on line). Che all’epoca però fu stroncato dallo scetticismo di alcuni veterani del Dipartimento, ne predissero il fallimento sulla scorta della natura riservata e un po’ “stuffy” (fuori moda) della diplomazia.


Ora la Clinton ripropone il blog, arricchito da una finestra su Twitter e da una squadra più folta di diplomatici blogger. Tra le novità assolute, invece, la possibilità di tracciare gli spostamenti del Segretario di Stato su una mappa interattiva, seguirla attraverso vari social media (Facebook, Twitter, Flickr e YouTube) e proporre messaggi di testo. Durante la guerra civile in Madascar i diplomatici USA hanno usato Twitter per smentire i rumors circa il timore di una possibile messa in stato d’assedio dell’ambasciata americana.


La linea del “Dipartimento tra la gente” (“Tranne che per alcune aree riservate”, come ha precisato Hillary durante la convention con gli impiegati) sembra dare buoni risultati. Nel corso dei primi viaggi all’estero, in Asia, Medio Oriente ed Europa, i blogger locali sono stati coinvolti nel gruppo dei giornalisti al seguito. Perlopiù hanno posto domande di carattere personale, ma hanno anche spezzato quel tacito patto di non belligeranza che spesso si instaura tra gli ospiti, con domande del tipo: “Gli USA potrebbero decidere di avviare un dialogo diretto con Hamas?”.


Durante il viaggio la funzione “text the secretary” sul sito del Dipartimento ha ricevuto circa 2.000 messaggi di testo. E la Clinton ha anche partecipato in webcast a diversi incontri. Come quello di Pechino sui cambiamenti climatici, che ha generato, secondo le statistiche diffuse dal sito, 10,2 milioni di pagine viste, più di 50 mila commenti e oltre sette mila domande.


Per il prossimo futuro, lo staff del Segretario di Stato – guidato dalla sua storica confidente Cheryl Mills – promette una presenza ancora più diffusa sui new media: dai social network ai cellulari passando per Second Life. Attuando, in sostanza, quei programmi varati dall’amministrazione Bush e rimasti nel cassetto.


Tra i progetti più innovativi, infine, c’è l’intenzione di espandersi su X-Life, un gioco per cellulari lanciato a febbraio e ideato per aiutare i giovani del Medio Oriente a imparare l’inglese e a conoscere la storia e la cultura americana.


http://www.state.gov


Rosario Vizzini – Redazione Cultur-e
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