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La rivoluzione di Ignite

18/02/2011

Al Forum della Comunicazione Digitale, con la sua Elastic, _Nicola Mattina,_ delegato Ferpi al web 2.0, ha promosso un’ignite, format di presentazione in cui i partecipanti hanno a disposizione 5 minuti di tempo e 20 slide temporizzate (una ogni 15 secondi) per comunicare al pubblico le loro idee.

di Nicola Mattina
Il 16 febbraio abbiamo portato l’ ignite in un evento corporate, il Forum della Comunicazione Digitale: dieci interventi brevissimi che durano cinque minuti e che devono essere fatti con il supporto di 20 slide che scorrono ogni 15 secondi. Il ritmo è incalzante e le presentazioni si rincorrono una dietro l’altra. Tutte preparate con grande cura, perché un ignite non si può improvvisare, non è come partecipare a un panel dove per lo più si parla a braccio.
L’effetto finale è notevole. Dieci pillole sulla cultura digitale che partono con Marco Massarotto, fondatore di Hagakure, che racconta 19 esempi di come le aziende possono frequentare intelligentemente gli spazi digitali. Alberto Mucignat, esperto di user experience, mostra come qualsiasi idea di marketing “accattivante” sia destinata a fallire se non rispetta le esigenze dell’utente.
Francesco Terzini propone alcune riflessioni sul ruolo del designer nella creazione di prodotti editoriali elettronici, per i quali è necessario creare una nuova ritualità, mentre Antonio Pavolini, blogger e podcaster, porta la sua esperienza come conduttore di un programma radiofonico di nicchia su Radio Popolare.
Adriana De Cesare parla esplicitamente di cultura digitale e di come la Fondazione Sistema Toscana la sta raccontando e promuovendo con il ciclo di eventi Toscana Lab. Domitilla Ferrari di Mondadori propone, invece, la sua personalissima esperienza di uso della rete: un gioco divertente fatto di check-in e tweet sulle cose di tutti i giorni.
Sara Rosso, di Wordpress.com, fa intravedere la cultura di un’azienda totalmente distribuita in tutto il mondo, dove le persone lavorano da casa e condividono tutto in modo trasparente.
Alessandra Farabegoli, dispensatrice di buon senso, illustra il progetto Adotta una parola: Turismo Emilia Romagna ha fatto il censimento delle voci di Wikipedia che riguardavano la regione e ha deciso di coinvolgere i cittadini per prendersene cura, perché i beni comuni non solo solo i fiumi e le foreste, ma anche le informazioni che riguardano ciò che è di tutti. Un bellissimo esempio di crowdsourcing.
Andrea Vascellari e Leah D’Emilio di iTive, infine, portano un tocco di internazionalità nell’ignite con due interventi in inglese sulla necessità di far evolvere continuamente la strategia di presenza nei luoghi digitali e su come produrre e usare i video nella comunicazione di marketing su Internet.
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