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La scomparsa di Guglielmo Trillo

09/01/2011

Lo storico socio, già presidente dal 1975 al 1981 è morto nella notte tra l’8 e il 9 gennaio.Tra i più autorevoli professionisti italiani, guidò la Federazione in uno dei momenti più delicati della sua storia. Era un convinto sostenitore dell’importanza della comunità professionale di cui diceva sempre: “La federazione è la professione e la professione è la federazione”.

Nella notte tra l’8 e il 9 gennaio se n’è andato Guglielmo Trillo, socio storico e già Presidente della Ferpi. Tra i più autorevoli professionisti italiani è stato precursore e uno dei maggiori esperti della comunicazione di pubblica utilità (quella che oggi va sotto il nome di Comunicazione pubblica). Guidò la Federazione per tre mandati tra il 1975 e il 1981 in uno dei momenti più delicati della sua storia. Era un convinto sostenitore dell’importanza della comunità professionale di cui diceva: “La federazione è la professione e la professione è la federazione”, un’espressione che utilizzava sempre alla fine di ogni suo intervento o relazione.
Ci piace ricordarlo con le parole che lui stesso aveva scritto nel maggio scorso fa per l’inserto speciale sui 40 anni di Ferpi allegato al Magazine, ricordando il suo impegno degli anni vissuti da Presidente.
“Sono stato attivo in Ferpi per un decennio, sette anni da presidente e tre da vice. Il periodo è stato intensamente connotato da iniziative culturali sui contenuti della professione di RP. È stata una stagione ricca di convegni e di ricerca. In quegli anni l’impresa acquistava la consapevolezza della necessità di estendere e sistematizzare le relazioni con la società esterna, e questo di pari passo con la richiesta da vari settori di opinione pubblica di considerare l’impresa non solo come protagonista dei rapporti di produzione e di mercato ma anche come centro di esercizio di ruoli sociali più estesi e responsabili.
All’inizio degli anni settanta organizzammo un importante convegno di studio a cui presero parte autorevoli studiosi, sociologi, politologi e comunicatori: si introduceva il concetto di Comunicazione globale. La tesi, condotta da Italo Capizzi, voleva affrontare il tema dell’identità dell’impresa con l’elaborazione di una teoria professionale che si ponesse l’obiettivo del rapporto tra comunicazione di impresa e società nel senso globale, rivolto essenzialmente alla comunità sociale.
La partecipazione politica dei cittadini in quegli anni vedeva il formarsi delle istituzioni di base e dei movimenti per i diritti civili. Su questo argomento la Ferpi fece un convegno di studio a Roma in cui si metteva in luce la trasformazione storica delle opinioni individuali in quelle collettive. Nel 1978 si svolse a Torino una giornata di studio su “Stato – cittadino – informazione – potere” (relazione di base di Toni Muzi Falconi), il tema venne successivamente approfondito nel convegno a Roma su “Comunicazione e dinamiche sociali” alla presenza di importanti rappresentanti politici. Le cose sono andate poi come sono andate, ma rimane il fatto che la Ferpi seppe impostare concetti fondamentali nel rapporto tra comunicazione e società economica e sociale.
Vale inoltre richiamare il primo Prontuario dei servizi di relazioni pubbliche, varato nel novembre 1976 e l’approvazione, nel 1977, del Programma base per l’insegnamento delle Relazioni Pubbliche. Nello stesso anno vennero approfondite le attività del gruppo quadri e del gruppo professionisti, contenuti sviluppati in seguito nella III Conferenza nazionale dei quadri Ferpi a Rimini (1978).
Al di là di date ed eventi il pensiero va a chi ha vissuto con me quella straordinaria stagione, mi riferisco fra gli altri a Lino Cardarelli, Guido De Rossi, Aldo Chiappe, Gherarda Lucchini, Giacomina La Penna, ma soprattutto ai determinanti apporti: culturale di Italo Capizzi, professionale e organizzativo di Attilio Consonni e alla serenità che contribuiva ai nostri lavori il compianto Luigi Ceccarelli.
Desidero infine ricordare l’affermazione, sempre valida, con cui amavo concludere le mie relazioni di assemblea: “La federazione è la professione e la professione è la federazione.”
Il Presidente Gianluca Comin, il Comitato Esecutivo, il Consiglio Direttivo Nazionale e tutti i soci di Ferpi ricordano con affetto e commozione GUGLIELMO TRILLO socio ‘storico’ e grande Presidente e sono vicini alla famiglia in questo doloroso momento
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