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La verità parziale delle aziende

30/05/2006

Come le aziende nascondono alcune informazioni online. Lo chiamano cyber-stealth marketing, l'arte di truccare i loro siti, svelando al consumatore-utente una parziale verità.

All'inizio di quest'anno Bmw ha smesso di esistere. Quanto meno per la maggior parte degli utenti Internet. Google ha infatti depennato l'industria tedesca dalle proprie liste a causa dei tentativi di manipolare i risultati delle ricerche sul web da parte della casa automobilistica . L'accusa mossa a Bmw è quella di aver inserito nei propri siti parole-chiave invisibili per assicurarsi  le prime posizioni nel listing di Google rispetto a termini specifici di ricerca, ovviamente l'azienda tedesca rigetta ogni addebito.Esistono comunque molte altre tecniche per ingannare i consumatori, come per esempio intasare siti e blog con migliaia di link che portino a un sito, facendolo in questo modo apparire popolare e portandolo in alto nei risultati di ricerca.Un altro sistema è quello di assoldare "web-raider" che seminino commenti positivi nei siti più influenti, ragione questa  che ha portato molti web-master a interdire l'accesso a visitatori che mostrano un sospetto eccesso di adulazione nei confronti di un marchio.Infine, la creazione di falsi blog nei quali vengono enfatizzate le qualità di uno o più brand.C'è stato anche chi, come America's Oasys Mobile Store, ha inserito un prodotto inventato (Pherotone, una suoneria che si comporta come un ferormone) su Wikipedia, per incrementare le visite al proprio sito.Queste tecniche di marketing fanno parte di una strategia più ampia, posta in essere dalle aziende, tesa a contrastare la perdita di fiducia dei consumatori nella pubblicità tradizionale.Negli ultimi cinque anni Procter & Gamble, l'azienda americana di beni di consumo, ha costituito una rete di duecentocinquantamila teen-agers ai quali invia i propri prodotti a patto che questi li raccomandino ai propri amici. Sony Ericsson ha reclutato falsi turisti perché si recassero in popolari località turistiche per farsi vedere mentre usavano cellulari dotati di foto-camera, tecnologia all'epoca sconosciuta.Ma in un'epoca in cui l'informazione è accessibile come non mai, tentare di ingannare i consumatori è molto più pericoloso di prima. Le aziende piuttosto che cercare di inviare messaggi nascosti ai propri clienti dovrebbero cercare di avere una comunicazione sincera con loro, facendo chiarezza sui contenuti, gli strumenti e l'esperienza per attrarli verso il proprio marchio.Valga per tutti l'esempio di Amazon Japan: se si è in possesso di un cellulare con fotocamera abilitato a connettersi alla Rete è sufficiente inviare una foto del codice a barre del prodotto che si intende acquistare e, se questo è presente nel data-base di Amazon,si può ricevere il prezzo (che normalmente è più basso di quello dei negozi tradizionali) con la possibilità di effettuare un' ordinazione online.
Emanuela Di Pasqua - Totem
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