L'anno d'oro delle Rp
19/11/2008
Stilata la Classifica dei soci Assorel 2007. Dall’analisi degli andamenti del settore per fatturato e numero di addetti delle agenzie associate, Barabino & Partners conferma la sua leadership.
Anche per il 2007 la società Barabino & Partners, consolidando la propria leadership storica, si conferma la numero uno per dimensione del giro d’affari e degli addetti nella Classifica dei Soci Assorel per il 2007, superando la soglia dei 16 milioni di Euro di fatturato di soli onorari professionali.
L’analisi elaborata dall’Associazione delle agenzie di Relazioni Pubbliche evidenzia lo stato di salute del settore delle Relazioni Pubbliche nel 2007, definito “l’anno d’oro delle RP” a livello globale che si contraddistinguono come “lo strumento più adatto per affrontare e superare crisi di reputazione e contrazione dei consumi”, come recentemente sottolineato da Furio Garbagnati, Presidente dell’Associazione.
Ai primi posti del ranking associativo seguono le due società romane del Gruppo Mediante, Eprcomunicazione e MN, il cui fatturato onorari complessivo si avvicina ai 10 milioni di Euro ed Edelman, società multinazionale indipendente, che raggiunge per la prima volta in Italia il traguardo dei 4 milioni di Euro, obbiettivo sfiorato da Noesis che si guadagna la quinta posizione.
Tutti i dati riportati derivano dalle analisi di bilancio secondo i principi richiesti dall’Associazione, che fanno quindi riferimento al solo fatturato onorari delle 19 agenzie associate ad Assorel che hanno aderito al Ranking 2007 e alle sole attività di Relazioni Pubbliche, con esclusione dei ricavi derivanti da eventuali altre attività di competenza dell’agenzia.
I fatturati presenti nella Classifica Assorel non sono pertanto raffrontabili con quelli indicati nel bilancio civilistico.
In allegato la Classifica Assorel 2007
Per ulteriori informazioni:
Alessandro Costella – Direzione Assorel
Tel. 02.70.10.07.04
e-mail: direzione@assorel.it
“Una comunicazione trasparente è importante soprattutto in tempi di crisi”. Questa l’opinione di Furio Garbagnati, Ceo di Weber Shandwick Italia e Presidente di Assorel, che oggi interviene al 6° Annual Economia & Finanza organizzato da Il Sole 24 Ore.
«La comunicazione in questa fase è molto importante» ha detto Garbagnati, che ha ribadito: «Soprattutto in tempi di crisi è necessario dare informazioni più chiare possibili». «Quello che è successo sui mercati ha provocato un drammatico calo di fiducia, che si ripercuote sulla reputazione delle imprese – ha dichiarato il presidente di Assorel – in questo contesto è centrale la figura del ceo».
Per Garbagnati, in un momento in cui l’opinione pubblica attribuisce agli amministratori delegati la responsabilità della crisi, «E’ necessario che il ceo sappia comunicare e arrivi ad ammettere i propri errori. Un atteggiamento chiaro e trasparente può servire a rassicurare i mercati». Secondo il presidente di Assorel ci sono altri aspetti importanti nella comunicazione finanziaria, oltre al ruolo degli amministratori delegati.
Due punti fondamentali riguardano la comunicazione interna (che «è imprescindibile perché i primi stakeholder di una società sono i dipendenti») e l’attenzione agli azionisti retail: «Sono gli azionisti più fedeli e sono fra i primi veicolatori di reputazione», ha detto Garbagnati. Il presidente di Assorel si è poi pronunciato sulle figure professionali della comunicazione finanziaria di cui si discuterà oggi durante il convegno: «Le figure ci sono tutte. Corporate broker, comunicatore e investor relator sono complementari, l’importante è che si coordinino bene».
Garbagnati non crede che l’Italia, in materia di comunicazione finanziaria, sia rimasta indietro rispetto ad altri Paesi dell’Europa continentale, anche se su alcuni aspetti particolari (come l’attenzione al retail) la Germania si trova in una situazione migliore. In realtà il gap più consistente lo abbiamo ancora nei confronti del mercato inglese, dove la comunicazione è tenuta in maggior considerazione.
Nel nostro Paese, ha dichiarato il presidente di Assorel, c’è ancora molto lavoro da fare in questo settore, ma il sistema ha comunque imboccato la strada giusta. «Ci sono ancora grandi differenze con altri Paesi, come il Regno Unito ha affermato Garbagnati -, ma rispetto a quindici anni fa abbiamo fatto passi da gigante».
tratto da Il Sole 24 Ore del 19 novembre 2008