Diverso, multiculturale e inclusivo. O invece rigorosamente bianco, di classe media ed esclusivo-escludente. Qual è il vero volto dell'industria delle Rp? Se lo chiede nel servizio di copertina Gro Elin Hansen (nella foto), direttrice di Profile, la rivista cartacea di Ipr - l'Institute of Public Relations - che in questo numero (42/2004) affronta il tema della diversità.I dati del censimento del 2001 in Gran Bretagna mostrano che il 7,9% degli intervistati si dichiaravano "non bianchi". E le sue proiezioni indicano che entro il 2010 il 30 % della popolazione residente in aree metropolitane apparterrà a una qualche comunità etnica diversa da quella bianca. Tuttavia, secondo una ricerca di PR Week, solo il 4% di tutti i PR account managers britannici hanno origini etniche differenti da quella mainstream. E alcuni addetti ai lavori inglesi guardano con invidia all'industria di relazioni pubbliche americana e alla sua capacità di dialogare con pubblici multiculturali.Ma perché la Gran Bretagna è rimasta indietro? Le risposte possono essere diverse. Sembra invece comune la preoccupazione di Anne Gregory, presidente di IPR: "abbiamo bisogno di attingere alle conoscenze di tutte le aree della società altrimenti ne perderemo al ricchezza".Leggi l'articolo in inglese da Profile (PDF).L'Institute of Public Relations s'interroga sull'approccio delle Rp britanniche alla diversità.