Ferpi > News > Le caratteristiche dell’organizzazione comunicativa: una ricerca di Sven Hamrefors

Le caratteristiche dell’organizzazione comunicativa: una ricerca di Sven Hamrefors

04/12/2009

Le organizzazioni sono soggetti comunicativi in continuo divenire in cui e' necessario il superamento del modello della value chain in favore del modello della network chain. Ne ha parlato Sven Hamrefors al seminario promosso da Ferpi e scuola di comunicazione Iulm.

Nelle organizzazioni “The Times They Are a-Changing” per dirla con Bob Dylan. I tempi e le evoluzioni tecnologiche rendono le realtà aziendali realtà in divenire, soggette ad un continuo mutamento.


Queste le parole con cui si è aperto il seminario di Sven Hamrefors sul “Confronto sulle caratteristiche dell’organizzazione comunicativa”. L’incontro con l’autorevole professore della Mälardalen University (Svezia) si e’ tenuto lo scorso 30 novembre, nella prestigiosa sede Telecom di piazza Affari a Milano, dopo la cerimonia di consegna dei diplomi ai partecipanti dell’Executive Master in RP d’Impresa.


Le tesi di Hamrefors introdotte e moderate da Toni Muzi Falconi, sono state discusse da Emanuele Invernizzi, direttore del Master in Rp di Iulm, Carlo Fornaro, direttore External Relations Telecom Italia e Giampietro Vecchiato, Vice Presidente Ferpi.


Durante il seminario, il prof. Hamrefors ha presentato i risultati di una ricerca svolta dal 2003 al 2009 con lo scopo di descrivere come la funzione comunicazione possa contribuire all’efficacia delle organizzazioni all’interno dei value networks.


Esiste un cambiamento continuo nei prerequisiti delle organizzazioni per agire all’interno del sistema economico. Il modo in cui tradizionalmente le organizzazioni hanno creato valore è appunto la “value chain”. La logica della value chain è che molti attori gradualmente raffinano un prodotto o un servizio in una semplice catena. Grazie alle accresciute possibilità di scambio di informazioni e di domanda di input di conoscenza nei processi di raffinazione, queste catene del valore si sono fatte sempre più complesse e si sono trasformate in value network.


Il business all’interno dei network è più difficile da gestire che all’interno delle value chain. L’incertezza e la velocità aumentano e gli attori diventano sempre più sostituibili. Alcuni attori daranno vita a nuove opportunità per la creazione del valore, creando quello che è comunemente noto come “vantaggio della prima mossa”. Altri attori coglieranno opportunità già esistenti. Chi farà la prima mossa riceverà ulteriori possibilità dagli altri attori del network e chi farà la seconda mossa sarà più facilmente rimpiazzabile.


In un ambiente di value networks diventa più importante sviluppare il vantaggio della prima mossa. Questo provoca tensione sulla leadership delle organizzazioni che deve sviluppare due tipi di leadership comunicativa: una leadership ideologica e una leadership contestuale.


La leadership ideologica ha la responsabilità di sviluppare e comunicare la piattaforma concettuale dell’organizzazione. Deve essere vista come quello che l’organizzazione effettivamente fa nei confronti dei partner diretti nel network.


La leadership contestuale la missione di sviluppare le relazioni dell’organizzazione verso tutte le parti rilevanti del network. Così, questa leadership deve sviluppare l’abilità dell’organizzazione di prevedere gli eventi futuro nell’ambiente e creare relazioni equilibrate con le differenti categorie di attori.


Il ruolo della leadership contestuale dovrebbe abbracciare le quattro aree di azione: processi, strutture, interazione sociale e relazioni con l’ambiente.


Sono state identificate quattro aree di competenze:



System designer: il comunicatore partecipa alla progettazione di processi e strutture nell’organizzazione.
Mediator: il comunicatore diventa attivo nella leadership dell’organizzazione, non solo per trasferire interpretazioni ma per creare significati.
Coach: il comunicatore lavoracome un pedagogo per sviluppare le doti communicative degli altri.
Influencer: il comunicatore agisce per cambiare il pensiero degli altri.



In realtà, il ruolo giocato dal comunicatore, come leader contestuale, dovrebbe essere una combinazione di questi quattro sotto-ruoli.


Leggi il report completo della ricerca.
Eventi