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Le nuove sfide di "Comunicazione Pubblica"

04/07/2006

Presentati all'assemblea annuale i prossimi programmi dell'Associazione.

Nella newsletter di Comunicatori Pubblici del 30 giugno si rendono noti gli obiettivi dell'Associazione... Le nuove sfide dell'Associazione "Comunicazione Pubblica"Le principali linee di attività che attendono l'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, riassunte dal Presidente Gerardo Mombelli, e le nuove competenze da aggiungere nella definizione dei profili professionali, espresse dal Segretario generale Alessandro Rovinetti, sono i due aspetti chiave emersi venerdì 23 giugno, a Roma, nel corso dell'annuale Assemblea nazionale dell'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale. Nel corso dei lavori sono stati delineati i primi passi operativi per il futuro: la richiesta di un incontro con il nuovo ministro per le Riforme e l'Innovazione nella PA, Luigi Nicolais, e successivamente con i segretari generali di CGIL, CISL e UIL per fare il punto su questioni non più rinviabili come i profili professionali, l'attuazione della Legge 150 e i percorsi formativi.
I lavori sono stati aperti da un'ampia relazione del Presidente Gerardo Mombelli che ha ripercorso le attività dei primi sei mesi del 2006 e indicato gli obiettivi sino alla prossima Assemblea. Mombelli ha ricordato le tappe del percorso teorico in atto per aggiornare e rilanciare la comunicazione pubblica, le sue strategie e le sue professionalità. Il percorso di una disciplina che, per sua stessa natura, si modifica in continuazione, è iniziato nel 2005 con il "Manifesto della comunicazione pubblica in Italia" ed è poi proseguito con il "Manifesto della comunicazione pubblica in Europa". Nel 2006 è stato approvato il "Manifesto della comunicazione pubblica nella sanità" e, grazie al lavoro delle commissioni istituite dal Consiglio Direttivo, saranno tra breve realizzati il "Manifesto della comunicazione pubblica nell'ambiente" e il "Manifesto della comunicazione pubblica nella cultura".
Il Presidente ha poi indicato le principali linee di attività che attendono l'Associazione e che possono essere così sintetizzate: valorizzazione delle strategie di relazione con le altre Associazioni, a cominciare dalla Fnsi; maggiore attenzione, grazie all'impegno delle Delegazioni regionali, al territorio; sviluppo ulteriore della Federazione Europea delle Associazioni di Comunicazione Pubblica (FEACP); impegno di tutta l'Associazione per una nuova edizione di successo di COM-PA, il Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese.
Nell'immediato è stata confermata l'urgenza d'incontrare l'Onorevole Luigi Nicolais, ministro per le Riforme e l'Innovazione nella Pubblica Amministrazione, e i segretari generali di CGIL, CISL e UIL per fare il punto su questioni non più rinviabili come: i profili professionali, l'attuazione della Legge 150, i percorsi formativi. Sottolineata inoltre l'esigenza di un più solido rapporto con il sistema universitario che, a sua volta, è chiamato a svolgere un'azione più incisiva in materia di curricula e corsi di laurea in comunicazione pubblica.
L'esame del bilancio 2005 è stato introdotto da una relazione di Cesare Menghi, presidente del comitato dei revisori dei conti. Al termine di una discussione che ha sottolineato gli ottimi risultati raggiunti pur in una situazione complessivamente non facile, il bilancio 2005 è stato approvato all'unanimità.
Alessandro Rovinetti, Segretario generale dell'Associazione, ha infine introdotto il tema dei profili professionali. Partendo dalle definizioni adottate nel 2003, il prof. Rovinetti ha indicato quali nuove competenze aggiungere ad una professione che sembra non riuscire a garantirsi, a differenza del capo ufficio stampa e del portavoce, una propria specifica dimensione e un ruolo definito. Ha ricordato come alla definizione delle attuali proposte sia stato rilevante il contributo scientifico della prof.ssa Franca Faccioli e della dott.ssa Barbara Mazza. I due profili professionali proposti, di comunicatore pubblico e addetto alla comunicazione e alla relazione con il pubblico, sono stati approvati all'unanimità. Ringraziando l'Assemblea, Rovinetti ha dichiarato che i profili professionali e il codice deontologico dei comunicatori pubblici saranno i documenti che verranno portati al confronto con il ministro Nicolais e le organizzazioni sindacali del pubblico impiego.
A settembre inizierà una forte e diffusa campagna d'informazione su questi temi e a COM-PA 2006, il 7-8-9 novembre prossimo, si dovrà registrare una realtà diversa rispetto alle tante, troppe promesse del passato. Una realtà attesa da sei anni e da decine di migliaia di comunicatori pubblici.
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