Fabrizio Vignati, Consigliere Nazionale FERPI con la Delega alla CASP*
Un benchmark per monitorare l’evoluzione della professione, progettare politiche di inclusione, individuare le competenze emergenti e misurare gli effetti delle trasformazioni sociali e tecnologiche che – secondo il Presidente di FERPI Filippo Nani – dovrebbe essere uno degli obiettivi di FERPILab in un futuro prossimo.
Quasi 70mila professionisti (cresciuti del 50% in soli quattro anni), di cui il 60% donne (sebbene nei ruoli direzionali siano - di poco - sotto la soglia della parità) e più di 4 su 10 giovani, tra Millennials e Gen Z. È questa la foto della professione nel Regno Unito che emerge dal PR Population Report, il primo studio statistico completo, aggiornato e comparabile sulle relazioni pubbliche - basato sui dati dei censimenti 2021 e 2022 delle quattro macro regioni britanniche - realizzato dal Chartered Institute of Public Relations (CIPR), l’associazione professionale inglese con sede a Londra.
Il dato più evidente riguarda la crescita della professione: i practitioner attivi nel Regno Unito sono 69.470, con un aumento del 53% rispetto al 2011 (quando - forse anche a causa del Covid - erano solo 45.359). L’espansione è omogenea e conferma il ruolo sempre più centrale svolto dalla funzione comunicativa nel governo delle organizzazioni pubbliche, private e non profit.
Numeri incoraggianti anche in merito alla rappresentanza di genere: le donne, infatti, costituiscono oggi il 60% dei professionisti, anche se restano ancora minoranza ai vertici, dove comunque ricoprono il 47% dei ruoli direzionali. Il gap è evidente soprattutto in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, mentre fa eccezione la Scozia: unica nazione del Regno Unito dove le donne detengono il 51% delle posizioni manageriali, superando per la prima volta la soglia simbolica della maggioranza.
Un altro elemento rilevante è la composizione anagrafica, che testimonia come le RP siano una professione sempre più giovane: il 44% dei practitioner, infatti, ha tra i 16 e i 34 anni. La presenza di professionisti formalmente inclusi nella statistica già dai 16 anni può sorprendere il pubblico italiano, ma riflette un mutamento istituzionale ben noto in UK: da luglio 2025, infatti, nel Regno Unito il diritto di voto è stato esteso anche ai sedicenni e sarà operativo dalle elezioni del 2029. Questa scelta, insieme a un mercato del lavoro più flessibile e alla crescente professionalizzazione della comunicazione digitale, contribuisce a spiegare l’ingresso precoce nella professione. La Scozia, ancora una volta, si distingue con un’età media più elevata e una percentuale maggiore di professionisti nella fascia 50–74 anni, segnale di un settore maturo e caratterizzato da carriere più longeve.
Il report non è solo una raccolta di dati: è un benchmark per monitorare l’evoluzione della professione, progettare politiche di inclusione, individuare le competenze emergenti e misurare gli effetti delle trasformazioni sociali e tecnologiche. Per il mondo della comunicazione d’impresa - anche al di fuori del Regno Unito - questo lavoro fornisce indicazioni preziose. La crescita della popolazione professionale, la persistente asimmetria di genere nei ruoli apicali e l’ingresso massiccio di giovani practitioner sono trend che interrogano da vicino anche i mercati europei. Comprendere come e dove le PR stanno cambiando è il primo passo per immaginare una formazione più adeguata, una leadership più inclusiva e un settore più rappresentativo. Per questo sarebbe più che auspicabile realizzare uno studio del genere anche qui in Italia.
“Mappare i professionisti della comunicazione in Italia” – conclude il Presidente di FERPI, Filippo Nani – “dovrà essere anche uno degli obiettivi del nostro FERPILab in un futuro prossimo. Non esistono infatti dati aggiornati sulla platea di colleghe e colleghi che si occupano di relazioni pubbliche e comunicazione e credo che FERPI – che aspira ad essere la loro casa di elezione – debba lavorare su questo fronte”.
Qui è possibile scaricare il rapporto completo, che offre una lettura dettagliata di tutte le variabili statistiche analizzate.
*Professore di relazioni pubbliche e membro del CIPR di Londra