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L’impronta gentile. Attraversare la vita in punta di piedi. Vale anche per il relatore pubblico

20/01/2022

Giuliamaria Dotto Pagnossin

Ritornano i CafFERPI, della Delegazione FERPI Triveneto. Ad aprire la la terza edizione del ciclo di incontri inaugurato nell'aprile 2020, Giampietro Vecchiato con una riflessione sulla gentilezza.

La gentilezza può far bene alle imprese? Essere gentili fa bene alleconomia? Da queste domande è partita la chiacchierata con il prof. Giampietro Vecchiato, ospite del primo appuntamento per ripartire con la stagione 2022 dei CafFERPI organizzati dalla Delegazione FERPI Triveneto.

La risposta è decisamente affermativa, e il risultato è visibile direttamente nella redditività delle aziende stesse. Questa tesi è stata presentata da Vecchiato con tre ricerche che, ognuna con i suoi differenti parametri, sostiene come la gentilezza stia diventando sempre più importante perchè ha un legame stretto con i costi, ovvero porta vantaggi economici concreti dove considerata.

La prima ricerca [Cisco 2019] rileva come all’interno dell’azienda, il tempo perso a pensare a un collega sgradevole, il relativo stress e il successivo turnover è valutato con un peso economico sui conti pari a 8 milioni di dollari. Nella seconda [Inail/Università Bocconi - 2019] sono invece state messe in relazione la performance aziendale con i tratti caratteriali del leader, cioè le modalità di porsi all’interno di un’organizzazione ed è emerso nettamente che le aziende con una redditività più alta sono quelle con i leader “gentili”. Il terzo dato di riferimento [2019], in ambito sanitario, prende in considerazione quanto le spese per liti, contenziosi e sentenze sfavorevoli impattino in maniera violenta sulla gestione economica della sanità, ovvero come le relazioni mal gestite siano un costo vivo che si potrebbe facilmente ridurre.

Prendendo ad esempio queste tre differenti analisi, emerge chiaramente come il tema della gentilezza sarà sempre più presente in futuro nelle organizzazioni, in particolare modo per i comunicatori che dovrebbero considerarlo come uno dei punti principali allordine del giorno.

Questa semplice parola non deve essere considerata una forma di debolezza ma un vero e proprio “stile di vita”, una modalità per relazionarsi con gli altri, e dovrebbe necessariamente caratterizzare chi si occupa di comunicazione e relazioni pubbliche, proprio come fosse una cifra distintiva.

 

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