Redazione
Il settore dei congressi e degli eventi aziendali lancia un allarme rosso: le Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali rischiano di paralizzare un settore che, dopo oltre un anno di chiusura, stava iniziando con fatica a ripartire. Urgente la richiesta di chiarimenti e semplificazioni per non affossare il comparto che vale oltre 36 miliardi di Pil.
Le “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali” recepite dal Ministro Speranza e in via di pubblicazione prevedono che la capienza massima dei partecipanti a congressi ed eventi aziendali venga di volta in volta stabilita dopo un confronto tra l’organizzatore con le Autorità Sanitarie Locali.
Un’indicazione, questa, che rischia di paralizzare il settore dei congressi, dei convegni e degli eventi aziendali, e cioè il settore che più di ogni altro è stato colpito dalle limitazioni dovute alla pandemia.
Le linee guida tolgono, finalmente, il distanziamento di un metro tra i partecipanti, recependo così le istanze della meeting industry che, ormai da mesi, chiedeva che centri congressi, sale meeting di alberghi e location per eventi fossero assimilati a cinema e teatri. Ma la fine del distanziamento è accompagnata da un’indicazione che genera il caos.
Sale meeting, centri congressi e tutti gli spazi per eventi hanno una capacità massima già definita in base alle normative. Rivederla ogni volta, e per ogni singolo evento, è materialmente impossibile, come sottolineano gli esponenti di #Italialive, l’aggregazione delle associazioni del settore.
“Cosa dovremmo fare? Rivolgerci a non si sa quale ufficio delle Autorità Sanitarie Locali prima di ogni evento? Sappiamo bene quanto la burocrazia italiana sia lenta per limiti strutturali ma chi organizza ha bisogno di sapere sin dalla fase progettuale dell’evento quante persone potranno parteciparvi”, commenta Salvatore Sagone, Presidente del Club degli eventi e della Live Communication e portavoce nei rapporti con i media di #Italialive.
“Abbiamo chiesto a gran voce la fine del distanziamento ma ora che l’abbiamo ottenuta si apre uno scenario di confusione che genera difficoltà organizzative. Non possiamo permetterci di lavorare non sapendo la capacità massima dei nostri spazi in maniera definita da parametri chiari, oggettivi e prefissati”, evidenzia Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi e portavoce dei rapporti istituzionali e politici di #Italialive. “Da oltre un anno stiamo dialogando con le istituzioni ma ogni decisione che deve trovare una declinazione operativa non è mai semplice e lineare, ma confusa e non attuabile nel concreto”.