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Lobby: meglio prevenire che curare

13/06/2005

Un report pubblicato giovedì fa il punto sulla trasparenza nella lobby. Con un ammonimento alle aziende: meglio autoregolarsi e adottare criteri di trasparenza nelle attività di pressione piuttosto che lasciare che siano gli Stati a regolamentare il settore.

L'Institute of Business Ethics ha promosso uno studio, sponsorizzato dalla F&C, in cui si analizzano le vigenti normative e la prassi esistente in merito alle lobby in Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna."Siamo molto sorpresi dal fatto che pochissime aziende si sono dotate di codici di condotta in merito alla propria attività di lobbying" dichiara  Karina Litvack, a capo del settore "governance and socially responsible investment" alla F&C. Le aziende prese in esame sono molte e famose: BP, ExxonMobil, IBM, Lafarge e Pfizer solo per fare dei nomi.Le donazioni politiche sono permesse nella maggior parte dei Paesi, ma è pur vero che nel caso di multinazionali che intercettano varie nazioni diventa particolarmente difficile disciplinare questo tipo di attività. Lo studio racconta una ad una le società prese in esame, analizzando pregi e difetti di una politica permissiva in questa direzione e concludendo che l'atteggiamento più premiante, da parte di un'azienda, rimane quello di darsi una ferrea autoregolamentazione.Emanuela Di Pasqua-Totem
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