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L'Onu teme il declino dei bilanci sociali

04/10/2006

Uno studio interno delle Nazioni Unite, riportato dal Financial Times, analizza lo stato dell'arte di bilanci sociali e rapporti aziendali dedicati alla responsabilità sociale.

Passato il momento di boom, resterà molto poco dei cosiddetti "non financial report" e solo le grandi aziende che hanno interessi nelle nazioni più industrializzate continueranno a portar avanti proficue campagne di CSR.
Da principio è stata una vera e propria esplosione, mossa da nobili intenti ma anche da esigenze di vetrina. Tra breve, secondo uno studio delle Nazioni Unite, questa moda rientrerà e diventerà una prassi di nicchia.Per il momento è la Gran Bretagna, con il 70 per cento delle aziende, a svolgere un ruolo di traino nella produzione di questi documenti di rendicontazione degli standard lavorativi e ambientali. Entro il 2020 però il fenomeno riguarderà solo l'11 per cento delle società internazionali.
Il report è stato commissionato dal UN Envinroment Programme, la preparazione è costata 9 milioni di dollari ed è stata finanziato da nomi come General Motors, Microsoft, BP. Grazie a interviste e dati raccolti la conclusione è che la pratica dei non financial report tornerà al suo ruolo originario, riguarderà un numero inferiore di aziende, ma al tempo si verificherà una selezione e una scrematura auspicabili e rimarranno solo coloro che ci credono veramente.
Nasceranno da parte delle aziende altre forme di sensibilizzazione del proprio operato in termini di sostenibilità ambientale e rispetto dei parametri lavorativi: studi cuciti su misura per diversi stakeholder, quali investitori e clienti, presentati via Internet o de visu, saranno più efficaci e rimpiazzeranno i non financial report.
Emanuela Di Pasqua - Totem
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