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Misurare le Rp: ci prova una startup

28/11/2013

È sufficiente monitorare l’andamento di una strategia di Relazioni pubbliche sotto il profilo quantitativo per essere certi del suo successo? Oppure occurrono anche dati di tipo qualitativo? Una startup americana si è inventata un modo per _humanizing data to increase Pr performance,_ come racconta _Gabriele Cazzulini._

di Gabriele Cazzulini
Bastano i numeri per fare Relazioni pubbliche? Basta monitorare continuamente l’andamento di una strategia di Rp sotto il profilo quantitativo per essere certi del suo successo? La domanda è provocativa. Anche la risposta affermativa di AirPR, una startup USA il cui obiettivo dichiarato è “humanizing data to increase Pr performance”, umanizzare i dati per potenziare il rendimento delle relazioni pubbliche.
In pratica AirPr ha lanciato un nuovo servizio, Analyst, che offre un “cruscotto”, una dashboard simile a quella di Google Analytics per monitorare il traffico su un sito web, e comprende “awareness”, “engagement” e “optimization” come grandi aree di analisi quantitativa per ogni campagna di Rp.
La filosofia di AirPR è semplice e si condensa in due parole: “data-driven”, lasciarsi guidare dai dati, esattamente come fa un analista finanziario – infatti la metafora con la borsa è molto più cogente, perché le Relazioni pubbliche diventano un comportamento oggettivabile e perciò conteggiabile. Anche al di là del significato, dei valori, degli effetti a lungo periodo che sfuggono a questi precisissimi strumenti di rilevazione, addirittura in tempo reale.
Il metodo di AirPR rasenta, o addirittura si sovrappone, alle logiche e agli strumenti del web marketing, tra real-time bidding per comprare e vendere annunci pubblicitari in tempo reale e “socialytics”, ovvero le metriche applicate ai comportamenti umani sui social network. Forse uno dei pochi punti condivisi dalle diverse professionalità delle Relazioni pubbliche è proprio quello di considerare le Relazioni pubbliche un insieme complesso e differenziato, che rispetta visioni e culture professionali differenti, senza egemonie e senza ghettizzazioni.
D’altronde, non si può negare la difficoltà di rendere conto del risultato di una campagna di Relazioni pubbliche, che spesso unisce risorse, strumenti e obiettivi differenti. Non bastano più i soliti numeri. Servono stime attendibili sul comportamento effettivo delle persone: ecco la forza della proposta di AirPR.
Chiaramente AirPR ha colto il trend fortissimo delle “metriche”, del Roi, della misurabilità che è un po’ il faro che orienta le strategie quando scarseggiano idee e valori mentre aumentano le aspettative, il bisogno di dotarsi di relazioni pubbliche efficaci. Allora al cliente si può presentare un’ottima redditività, un’ottima performance della campagna – in base ai numeri. Ma anche in base alle persone coinvolte?
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