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Naked conversation: cronaca di una giornata

29/11/2007

Di seguito alcune indicazioni scritte da Nicola Mattina, relatore del seminario, sull'andamento della giornata.

Con il seminario Naked Conversation, è la terza volta che parlo agli associati Ferpi di media sociali e in tutte e tre le occasioni ho avuto la fortuna di avere una platea di professionisti e studenti piuttosto vispa e curiosa di capirne di più. Il primo seminario l'ho fatto insieme a Toni Muzi Falconi e Italo Vignoli. Poi c'è stato un incontro a microfoni spenti organizzato dalla splendida Ketty Tabakov. E infine, l'appuntamento del 22 novembre.
Ho cercato di articolare la giornata in modo che, accanto alla teoria, ci fossero dei casi di studio e una parte molto pratica. Durante il preludio filosofico ho illustrato le caratteristiche salienti dei media sociali (digitalità, rete neutrali, sistemi complessi) e ho proposto un tour che iniziava dal social shopping (Amazon) per arrivare ai metaversi. Di seguito le slide che hanno fatto da canovaccio alla navigazione tra i vari siti presi ad esempio:
www.slideshare.net/nicolamattina Dopo questa carrellata, ho lasciato la parola a Giuseppe Currà, responsabile dell'ufficio stampa di Vodafone, che ha introdotto il tema degli effetti dei media sociali sulla professione di relatore pubblico mostrando il caso dell'Sms vocale, un servizio che l'azienda ha dovuto ritirare dal mercato per colpa di una cattiva comunicazione. Vodafone fa monitoraggio dei media sociali (blog, forum, newsgroup) e interviene in modo diretto e trasparente quando ci sono post che contengono notizie non corrette. E' ancora un approccio difensivo, perché corregge e cerca di contrastare la viralità delle catene di sant'Antonio, ma ascoltare è sicuramente il primo passo da compiere. Sono curioso di vedere le evoluzioni.
Dopo Giuseppe, Vincenzo Cosenza (http://www.vincos.it), responsabile della sede romana di Digital Pr, ha parlato delle best practice di Microsoft: da Channel 9 a Scoble, passando per Channel 8, Channel 10, TechNet Edge e Mix. Nell'azienda di Bill Gates, oltre 2.500 dipendenti hanno un blog (circa 20 in Italia):
Il pomeriggio è stato improntato alla praticità. L'obiettivo era fornire ai partecipanti delle linee guida per effettuare il monitoraggio della blogosfera, individuare gli interlocutori rilevanti, e costruire una relazione:
Mafe De Baggis (http://www.maestrinipercaso.it ), consulente e fondatrice di Daimon, ha presentato l'ultimo caso di studio della giornata: Sperling & Kupfer. L'editore ha deciso di ridisegnare il sito mettendo in evidenza i blog degli autori invece dell'ultimo libro: si tratta di una scelta intelligente, perché supera il dogma del sito istituzionale come punto di destinazione. Se, come in questo caso, l'obiettivo è creare un contatto tra lettore e autore, non ha alcun senso tenere l'utente/cliente sul sito istituzionale: è meglio trasferirlo nel luogo dove può incontrare l'oggetto dei suoi desideri. Il sito di un'azienda, in altri termini, ha una funzione di servizio e non è un prodotto editoriale che deve generare pageview per ospitare la maggior quantità possibile di pubblicità.
E' stata una giornata piacevole e la cosa che mi è sembrata più positiva riguarda il fatto che tutti i partecipanti si sono mostrati molto interattivi, facendo un gran numero di domande... cosa che, sicuramente, impedisce ai docenti di annoiarsi :-)
 
Nicola MattinaFondatore di Elastichttp://blog.nicolamattina.it
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