Federica Zar, Consigliera Nazionale con delega alla Comunicazione
Una due giorni che rimarrà nel cuore di tutti noi, grazie anche alle emozioni date dal programma collaterale, pensato con cura e passione dalla Delegazione Campania.
L’attesa del volo di rientro è il momento perfetto per lasciar affiorare le emozioni e raccogliere i pensieri, prima che i ricordi si sfumino nei ragionamenti e nelle analisi – pur molto positive – sull’Assemblea dei soci di FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana. Lascio ad altri protagonisti il compito di raccontare nel dettaglio i contenuti e i temi affrontati – tutti accomunati dal fil rouge della responsabilità che noi comunicatori e relatori pubblici portiamo con noi ogni giorno. Nei prossimi giorni leggerete gli articoli sull’incontro di altissimo livello che ha preceduto l’assise, sul nuovo Codice di autoregolamentazione etica della professione, sul Manifesto con i dieci principi per una comunicazione equa e, infine, sulle relazioni del Presidente Filippo Nani e della Segretaria Generale Daniela Bianchi.
Io, invece, sento il bisogno – quasi l’urgenza – di fermarmi un attimo, prendere fiato e provare a fissare le sensazioni vissute. Emozioni che il programma collaterale, pensato con cura e passione dalla Delegazione Campania, ha saputo accendere e rendere indelebili. Un grazie speciale ad Assia Viola, Delegata instancabile, che qui cito per rappresentare tutte e tutti coloro che hanno contribuito a questo successo corale.
Napoli ci ha accolti con un abbraccio caldo, generoso, autentico. Già dal primo pomeriggio di venerdì, il clima mediterraneo – sole, vento e una luce tersa – ci ha accompagnati in una passeggiata che è stata molto più di un tour: un’immersione viva e pulsante nel cuore storico della città grazie all'associazione Passioni di Napoli.
Guidati da una voce appassionata e coinvolgente, capace di intrecciare rigore storico e spirito teatrale, abbiamo attraversato i vicoli stretti dei Quartieri Spagnoli, respirato la storia lungo via Toledo, salutato con commozione i murales dedicati a Totò e Maradona, ammirato la maestosità silenziosa dei palazzi nobiliari, camminato tra le volte della Galleria Umberto I, sfiorato la magnificenza del Teatro San Carlo.
La salita al Monte Echia, fino a Pizzofalcone, è stata la degna conclusione di un percorso che sembrava disegnato per condurci lì: davanti al golfo intero, con il Vesuvio che vegliava placido e Capri, all’orizzonte, come una promessa lontana. Il tramonto ci ha colti in silenzio, con quel rosa che scivola piano sulle cose belle, facendole sembrare eterne. E anche per chi – come me – è abituata al mare, è stato un istante prezioso, da custodire.
La serata è stata un altro abbraccio, fatto di sapori e sorrisi. Da "Mammina”, tra fritti croccanti, pizze fragranti e piatti di mare, abbiamo ritrovato il piacere semplice dello stare insieme. Napoli ci stava già entrando nel cuore.
Ma il vero stupore è arrivato il mattino dopo. La visita a IlCartastorie – Museo dell’Archivio storico del Banco di Napoli – è stata un viaggio nel tempo e nell’anima della città. Un luogo che custodisce secoli di memoria, tesori nascosti in oltre 300 stanze e 80 chilometri di scaffali: contratti, nomi, pagamenti, storie. Un affresco dettagliato e commovente del Sud Italia, dal 1500 a oggi.
A guidarci, una figura fuori dal tempo: O’ Munaciello, voce ironica e saggia, ci ha accompagnati in questo itinerario fatto di polvere, luce e parole. Tra multimedialità, creatività e racconto, il museo riesce a restituire vita a quelle carte, ridando voce a chi l’ha persa nel tempo. È stato molto più che una visita: è stata una rivelazione.
E così, carichi di storia, bellezza ed emozione, ci siamo ritrovati in Assemblea. Con occhi nuovi, con un’energia diversa. Con la consapevolezza che anche la nostra professione – fatta di relazioni, linguaggio e presenza – ha bisogno di nutrirsi di esperienze che parlano al cuore, non solo alla mente.
E non potevamo tornare a casa senza il “pacco da giù”, simbolo di affetto e legame verso famigliari e amici che racconta la propria terra e aiuta a sentirsi tutti un po’ più vicini.
Grazie ad Agrioil per l’olio, a Teorema Mediterraneo per le spezie e il peperonicno, , a SMA Road Safety per il miele, alle conserve di ANICAV, a Prima Colta per le castagne, a Mammina per il ventaglio, a Hitachi per il portachiavi, a Incoerenze e I’M In Merchandising per la shopper personalizzata.
Napoli ci ha dato tanto. Forse più di quanto ci aspettassimo. E sono certa che questa due giorni rimarrà nel cuore di tutti noi, come una di quelle parentesi rare in cui il lavoro incontra la bellezza e la trasforma in qualcosa di memorabile.