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Obiettivo One Report

21/06/2013

Un bilancio che in un unico documento narri e combini le informazioni finanziarie con quelle non finanziarie. E’ il modello a cui tutte le aziende devono tendere. _Giampietro Vecchiato,_ sulla scorta delle indicazioni di _Robert Eccles,_ traccia una panoramica dei benefici dell’adozione del One Report da parte delle imprese.

di Giampietro Vecchiato
Negli ultimi anni sono stati compiuti molti passi verso un’unica rendicontazione per tutte le organizzazioni (pubbliche e private, profit e non profit). One Report è un bilancio nel quale l’organizzazione racconta, a fianco dei risultati finanziari, anche quelli sociali, ambientali e di governance, in ottica integrata, per dare una visione globale e olistica dell’impresa. Il tutto prende origine dalla necessità di rendere più trasparente e più utile la rendicontazione, sia per gli azionisti che per gli stakeholder. Stockholder (proprietà e azionisti) e stakeholder (portatori di interessi) richiedono sempre più informazioni attendibili, comprensibili e di qualità. Non si tratta solo di una questione formale: rendicontare informazioni finanziarie e non finanziarie (tradizionalmente contenute nei report di responsabilità sociale e di sostenibilità) significa infatti dimostrare l’impatto che le une hanno (o non hanno) sulle altre. Si tratta, in altre parole, di un processo di miglioramento continuo e sul quale devono convergere tutte le funzioni aziendali e tutti gli attori. Secondo Robert Eccles (L’Impresa, n° 12/2010, intervista di Franco Vergnano), i benefici del One Report possono essere raggruppati in quattro categorie.
Maggiore chiarezza tra relazioni e impegni
Il bilancio unico aiuta le organizzazioni a quantificare il valore della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) e a non limitarsi ad affermare, in modo vago, che la sostenibilità fa bene agli azionisti. One Report descrive quali relazioni il management crede esistano tra indicatori chiave di natura finanziaria e non finanziaria. Attraverso One Report le organizzazioni si devono chiedere quali tematiche ambientali, sociali e di governance rappresentano opportunità importanti per migliorare le loro performance finanziarie (come, ad esempio, ricavi maggiori per prodotti “verdi” risparmi per una maggiore efficienza energetica), e quali invece rappresentano rischi e quali costi potrebbero emergere per diminuire la probabilità che questi avvengano, causando una sostanziale distruzione di valore per gli azionisti come avvenuto di recente per l’inglese BP.
Maggiori informazioni, migliori decisioni
La rendicontazione integrata fornisce più informazioni per migliori scelte del management. In alcuni casi questo implica combinare dati che già esistono nell’organizzazione. In altri significa creare nuovi indicatori interni per migliorare la collaborazione tra le funzioni e le decisioni con l’obiettivo di prendere decisioni migliori e maggiormente consapevoli.
Coinvolgimento di azionisti e stakeholder
One Report migliora il coinvolgimento di tutti gli stakeholder ed elimina la distinzione artificiale e inutile tra azionisti e stakeholder. I primi sono semplicemente un particolare tipo di stakeholder. Un rapporto di RSI rischia di marginalizzare l’importanza delle informazioni non finanziarie per gli azionisti. One Report stimola tutti ad avere una visione più olistica dell’impresa. Crea la piattaforma per una conversazione cui tutti gli stakeholder possono e devono partecipare: una singola conversazione collettiva piuttosto che molte conversazioni separate e parallele sulle aspettative della società nei confronti dell’organizzazione.
Rischio reputazionale
One Report può aiutare a identificare le aree dove c’è un gap tra reputazione e realtà, una significativa causa di rischio reputazionale. Attraverso processi di coinvolgimento più approfonditi facilita il dialogo per identificare nuovi temi e preoccupazioni (asimmetrie informative n.d.r.) nei diversi gruppi di stakeholder. In definitiva, il bisogno di costruire un processo interno, definito e coordinato, di gestione del rischio reputazionale è lo stesso che porta all’One Report. Ma il reale “valore” del reporting integrato è il suo potere di dimostrare il valore che un’organizzazione crea per la società e per se stessa allo stesso tempo.
Tra i punti di debolezza di One Report o tra le criticità possiamo invece inserire:
1) la difficoltà nel dimostrare la relazione esistente tra gli obiettivi operativi e la sostenibilità;
2) la necessità di rendere maggiormente espliciti i sistemi di misurazione dei risultati finanziari e di RSI;
3) l’obbligo di rendicontare gli investimenti in “ricerca e sviluppo” che abbiano come obiettivo soluzioni innovative per produrre benefici ambientali;
4) il grado di collaborazione esistente tra le diverse funzioni e unità dell’impresa;
5) il cambiamento di approccio all’impresa che ogni singolo attore o funzione deve adottare per comprendere le conseguenze che le sue decisioni hanno sugli altri;
6) il rischio di utilizzare un linguaggio specialistico, molto tecnico, poco comprensibile e scarsamente narrativo;
7) va adottata una grafica che deve evidenziare e non nascondere, chiarire e non creare ambiguità, facilitare la lettura e non ostacolarla;
8) il sito deve essere facilmente navigabile e, soprattutto, creare i giusti collegamenti tra le informazioni finanziarie e non finanziarie.
One Report permette quindi di realizzare una rendicontazione senza opacità e sostenibile; permette di migliorare la trasparenza e la rendicontazione dell’organizzazione.
Fonte: L’Impresa
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