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Per i relatori pubblici, il secolo americano è finito il primo Giugno 2009

03/06/2009

Il fallimento della General Motors, insieme a tante altre cose assai più importanti, rappresenta anche la fine del secolo americano per la professione delle relazioni pubbliche.

Un secolo che ha visto la prima parte espandere il mito dell’automobile come catena di montaggio, produzione e occupazione; e la seconda parte come estensione nel mondo (perlomeno quello occidentale) del sogno americano, di Main Street, del consumo e del sé, di Edward Bernays e del marketing.


L’ articolo allegato, insieme ai link che contiene, è un racconto assai interessante di come i nostri colleghi che operano nel settore dell’auto hanno affrontato la caduta.


Di fatto, malgrado i segnali forti che da almeno una decina di anni indicavano la necessità di una nuova cornice concettuale per la nostra professione, gli operatori in ogni parte del mondo cominciano a capire che i paradigmi sui quali hanno fondato la loro pratica professionale sono infranti.


La fine del modello invoca riflessione, creatività, sperimentazione e nuovi modelli di riferimento. Una grande opportunità per ciascuno di noi.
Buon lavoro.


Toni Muzi Falconi
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