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Personal Branding e Creazione d'Impresa

27/04/2015

Si è tenuto lo scorso 8 aprile, il nuovo appuntamento con il cicloMicrofoni Spenti, organizzato dalla delegazione Ferpi Lazio, con IEDRoma e Uniferpi Lazio. Al centro dell’incontro Personal Branding e Creazione d’Impresa, tema tanto attuale di cui si è cercato di mostrare i molteplici aspetti attraverso il contributo dei tanti relatori provenienti da mondi professionali diversi.



Un nuovo appuntamento, dedicato alPersonal Branding e Creazione d’Impresa si è tenuto lo scorso 8 aprile, nell’ambito del ciclo Microfoni Spenti, organizzato dalla delegazione Ferpi Lazio, con IED Roma e Uniferpi Lazio. Un tema tanto attuale di cui si è cercato di mostrare i molteplici aspetti attraverso il contributo dei tanti relatori provenienti da mondi professionali diversi attraverso un percorso di arricchimento e di approfondimento comune.





Antonio Venece, Direttore IED Roma, Cristina Marchegiani, Delegata Regionale Ferpi Lazio, e Ilaria Legato, Direttore IED Management e Comunicazione e socia Ferpi, hanno introdotto l’incontro mettendo in risalto, in particolare, il ruolo del Personal Branding nella formazione accademica e come strumento di affermazione professionale.

Al dibattito, moderato da Valentina Citati, socio Ferpi e consulente di comunicazione online, hanno partecipato Simonetta Blasi (socio Ferpi, docente presso la LUMSA e Pontificia Salesiana); Oliver Page (giovane imprenditore e creatore della start up Scooterino); Antonio Barrella(docente IED di Fotografia di Moda e QEP); Daniele Chieffi (socio Ferpi e Capo Ufficio Stampa Eni); Luca La Mesa (docente di Marketing & Social Media e CEO di Publisofweb); Vincenzo Bernabei (consulente in Brand Management e formatore IED) e Serena Angelini (socio Ferpi e responsabile Relazioni Esterne Fondazione Capucci).

Simonetta Blasi ha illustrato le diverse definizioni del concetto e la sua evoluzione da un punto di vista comunicativo nonché le sue affinità con il messaggio pubblicitario. Così il Personal Branding è “una promessa unica di valore” che deve creare delle differenziazioni conferendo un identità e, quindi, un significato forte e riconoscibile che si nutre ed è alimentato da reputazione, leadership, coaching (perché “il leader è sempre un buon coach capace di tirar fuori dalle persone le loro qualità inespresse”), credibilità e valori. Bisogna avere un buon ‘why’ dal momento che la gente compra il nostro perché non cosa facciamo e come lo facciamo.

La compresenza dell’elemento razionale (la tecnica, il know how) e di quello emotivo (la passione, il coinvolgimento) viene ribadita da Antonio Barrellache ha mostrato l’importanza dell’immagine e della fotografia nel settore della moda. I suoi lavori per Bulgari, Gattinoni, Altaroma sono altamente evocativi e suggestivi capaci di diventare universali proprio perché nati da uno studio e una lavorazione certosina.

L’intervento di Daniele Chieffi ha ripreso e approfondito il concetto di ‘reputazione’ e la sua rilevanza per la costruzione, cura e la difesa del Personal Branding. La capacità di emergere, infatti, è connessa non solo al saper fare ma anche alla capacità di sapersi raccontare perché “la reputazione non è ciò che le persone pensano delle aziende ma ciò che sono disposte a testimoniare pubblicamente sulle aziende”. Per far ciò è necessario fornirgli gli strumenti per comunicare la scelta di quel marchio rispetto ad un altro producendo e diffondendo contenuti di valore che soddisfino le esigenze del proprio pubblico di riferimento.

Capacità di emergere e di sapersi raccontare sono anche gli elementi chiave per la creazione della reputazione online attraverso i social media come ha testimoniato Luca La Mesa. Internet e le piattaforme social hanno cambiato profondamente il modo di condividere le informazioni tanto da diventare le principali fonti di aggiornamento superando in velocità le agenzie tradizionali. I nuovi canali offrono, dunque, numerose opportunità non solo per i brand ma anche per i singoli individui a patto di comprendere che “sui social ciò che funziona e diventa virale è un contenuto unico”. Oltre a questo è necessario continuare a curare la propria presenza per accrescere la credibilità e il valore aggiunto che si è capaci di apportare.

Vincenzo Bernabei ha affrontato il tema molto attuale degli strumenti dellaSEO -Search Engine Optimization – ai fini di Personal Branding perché " se è importante farsi cercare è altrettanto importante farsi trovare ovvero essere presenti sui motori di ricerca". Se il brand è un complesso di valori personali e corporate (cioè aziendali) che compongono l’identità di marca, la brand reputation è il risultato dell’azione di variabili esogene (ciò che gli altri, le community online dicono di noi) ed endogene (ciò che noi stessi comunichiamo). La Seo aiuta proprio a controllare queste ultime, individuando i bisogni e i desideri informativi del target. Partendo da un’analisi quantitativa e qualitativa dello scenario di riferimento si produce un report che fissa le strategie nel medio-lungo periodo sulla base delle keywords individuate e del budget disponibile. Attenzione, però, non si pensi che la Seo sia riservata ai grandi ma anzi “è per tutti i portafogli” in quanto l’investimento è altamente modulabile secondo obiettivi, criteri territoriali e numerosi altri parametri.

Con Serena Angelini si è ritornati al potere e alla forza evocativa delle immagini con la presentazione del lavoro svolto per la Fondazione Capucci. Obiettivo primario della Fondazione, infatti, è proprio quello di rilanciare il marchio, il brand strettamente connesso alla personalità e all’identità dell’artista Roberto Capucci. Si è cercato, quindi, da un lato di ‘iconizzare’ il personaggio e dall’altro di diffondere la sua creatività, l’immenso patrimonio di abiti e oggetti sfruttando il ricco archivio di foto e video, organizzando iniziative culturali e occasioni di incontro con abiti e oggetti come protagonisti, svolgendo attività di governo delle relazioni. Una bella storia di rilancio di un marchio storico che è rimasto sempre coerente con i suoi valori ed è diventato senza tempo.

L’intervento di Oliver Page, infine, ha illustrato la storia del caso di successo della start up romana Scooterino che mette in contatto gli scooteristi con chi si deve spostare in città. L’applicazione, che ha avuto subito successo collezionando già nella prima settimana quasi 2.000 iscritti grazie anche alla visibilità che il rilancio della notizia da parte di numerose testate ha prodotto, è stata il frutto di un attento studio del mercato di riferimento e dei principali competitors americani (Uber e Lift) proprio da un punto di vista di branding. Quali valori porre alla base del nuovo marchio per posizionarlo efficacemente? Un esempio di applicazione concreta dei concetti chiave del Personal Branding enucleati nel corso dell’incontro: l’identità, il valore, la capacità di rendersi unici, di distinguersi, il saper coniugare l’elemento razionale (in questo caso la sicurezza) con quello emotivo (la community).

Un incontro ricco di spunti di riflessioni e suggestioni che ha dimostrato come veramente l’affermazione del Personal Branding segni il ‘passaggio dal saper fare al saper essere’ ovvero al sapersi raccontare facendo emergere la propria unicità, i valori distintivi trasferendo contenuti di valore per il proprio pubblico di riferimento.

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