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Presentato il nuovo Codice della Comunicazione Commerciale

22/01/2008

In vigore dal 21 gennaio contiene integrazioni e sviluppi del Codice di Autodisciplina alla luce della direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali

L'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria ha presentato martedì 15 gennaio 2008 a Milano, presso l'Hotel dei Cavalieri, il nuovo Codice della Comunicazione Commerciale, realizzato sulla base della direttiva comunitaria 2005/29/CE riguardante le pratiche commerciali sleali.Il nuovo Codice è stato presentato da Giorgio Floridia, Presidente IAP, e da Vincenzo Guggino, Segretario Generale IAP.
Rispetto al Codice precedente, il Codice della Comunicazione Commerciale amplia il proprio ambito di competenza: la tutela giuridica riguarda non solo la pubblicità in senso stretto, ma anche le altre forme di comunicazione commerciale. Il Codice entrerà ufficialmente in vigore il 21 gennaio 2008.
La Direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali amplia la preesistente disciplina volta a tutelare i consumatori nei confronti della pubblicità commerciale ad altre forme di marketing. Sulla base di questo nuovo scenario, le autodiscipline europee stanno valutando come ampliare la loro tradizionale area di competenza, finora incentrata sostanzialmente sulla pubblicità commerciale.
In Italia, l'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria ha ritenuto di intervenire prontamente procedendo ad un allargamento delle definizioni del Codice per offrire tutela riguardo alla marketing communication in senso ampio.
Il nuovo Codice prevede innanzitutto l'inserimento della nozione di "comunicazione commerciale" al posto di quella tradizionale di "pubblicità". Si tratta di una riformulazione non meramente terminologica, in quanto tiene conto, da un lato, delle interpretazioni sostanziali della giurisprudenza del Giurì, che ha sempre inteso in senso ampio la definizione di pubblicità; dall'altro, degli stimoli provenienti a livello legislativo nazionale e comunitario a un ampliamento del campo di azione dei sistemi di autodisciplina pubblicitaria, soprattutto nell'area della comunicazione.
L'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria potrà quindi ampliare il proprio intervento con maggior forza anche su comunicazioni commerciali come le promozioni, il direct marketing, le comunicazioni commerciali diffuse attraverso i "nuovi media", vigilando che siano svolte nel pieno rispetto del consumatore e dei concorrenti leali.Il prof. Giorgio Floridia, presidente dell'IAP, ritiene che: "L'Autodisciplina pubblicitaria con il nuovo Codice della Comunicazione Commerciale può fungere ulteriormente da modello per alleggerire il peso che ormai schiaccia gli organi della giustizia statuale condannandoli a una inefficienza tanto più grave quanto più essa si riflette negativamente sulla business community nazionale. Un modello non soltanto di sostituzione della giustizia ordinaria bensì anche di affiancamento del controllo amministrativo, vista la felice convivenza tra pubblico e privato nella gestione delle regole che devono essere poste e osservate nello svolgimento dell'attività di comunicazione".
La conferenza stampa è stata anche l'occasione per presentare i dati relativi all'attività svolta nel 2007 – 793 casi rispetto ai 776 del 2006 – e la nuova composizione del Giurì e del Comitato di Controllo. I componenti di questi due organi, indipendenti dal mondo pubblicitario e lontani da interessi di categoria, potranno quindi esaminare la comunicazione commerciale tout court, e non solo più le pubblicità in senso stretto.
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