E' stato sollevato un altro velo, importante questa volta, per avvicinarsi alla reale dinamica nei rapporti tra chi scrive notizie e chi le "fa".Recentemente infatti, in base al Freedom of Information Act, sono state pubblicate sul sito del Dipartimento di Stato Usa oltre 3200 telefonate intercorse tra Henry Kissinger e la stampa, tutte ascoltate e trascritte dalle segretarie dell'ex Segretario di Stato a insaputa dei giornalisti (che probabilmente facevano lo stesso a insaputa di Kissinger). Del resto non è la mancanza del consenso informato a costituire la notizia (era il periodo a cavallo del Watergate) quanto l'attenzione estrema che Kissinger riservava ai giornalisti anche in periodi infuocati del suo servizio. Rapporti apparentemente di stima reciproca quelli tra "il consulente" repubblicano e i media, nonostante sulle pagine dei giornali la stima lasciasse il posto a critiche anche molto severe. Le conversazioni sono farcite di attestati di fiducia o di sinuose manovre di convinzione; come quando a Sally Quinn, del Washington Post, disse "Penso che sia un suicidio parlare con te" come introduzione di una lunga chiaccherata. In generale la captatio benevolentiae era l'incipit della maggior parte delle comunicazioni di Kissinger, seguita generalmente dalla sua visione del problema in questione, visione che spesso veniva magicamente partecipata anche dalla stampa.Ci sono anche alcuni casi di censura, o di tentata censura, come quando Kissinger chiamò l'editorialista del New York Times James Resa intimandogli di non pubblicare le sue considerazioni negative su Nixon (giudicato a microfoni spenti "strano" e "sgradevole").Marvin Kalb, corrispondente della CBS e Ted Koppel, corrispondente di ABC, erano negli anni '70 tra gli interlocutori più assidui del Segretario di Stato. Entrambi non si dicono sorpresi della registrazione di tutte le telefonate, ma la pensano diversamente sulla realtà odierna. Per Kalb il modo di Kissinger di gestire le relazioni con i media sarebbe impensabile oggigiorno; Koppel invece ritiene che il Segretario di Stato abbia fatto scuola: "Ritengo che se riascoltassi le conversazioni telefoniche di ieri non troverei molte differenze con quelle di allora."Non a caso Kissinger oggi continua a fare il suo lavoro, non più come membro dell'amministrazione ma tramite la sua società di consulenza, la Kissinger Associates, che ha annunciato pochi giorni orsono una alleanza "strategica" con la società di comunicazione APCO Worldwide.Gabriele De Palma - TotemIn base al Freedom of Information Act, sono state pubblicate sul sito del Dipartimento di Stato Usa oltre 3200 telefonate intercorse tra Henry Kissinger e i giornalisti.