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Rp e governo del territorio al tempo delle riforme

27/02/2014

Il confronto fra relatori pubblici ed esperti di pianificazione territoriale e governo del territorio è stato al centro dell’incontro, organizzato lo scorso 21 febbraio a L’Aquila dalla Delegazione Ferpi Abruzzo-Molise, in collaborazione con la Delegazione Puglia-Calabria-Basilicata e con il patrocinio di Anci Abruzzo.

di Raffaele Paciello (*)
Attraversato il tempo della ‘partecipazione’, siamo ormai entrati a pieno in quello della ‘trasparenza’ e delle ‘riforme’. In tutti questi casi la sensazione è quella di assistere a stagioni lessicali, più che a vere e proprie iniziative in grado di incidere sulla cultura e sul reale funzionamento dell’Amministrazione pubblica e della comunità. L’ipotesi è di essere di fronte più a trasformazioni linguistiche che funzionali.
La conferma deriva da una trattazione che non coinvolge quasi mai il potenziale e il valore delle relazioni rispetto a questi temi: relazioni fra domanda e offerta di partecipazione, relazioni fra riformatori e riformati, ma anche e soprattutto sistema di relazioni fra scenari, progetti, azioni ed impatti delle riforme. Tuttavia è proprio attraverso questa strada che la semantica delle relazioni supera l’elemento lessicale ed assume un ruolo imperativo rispetto all’efficacia applicativa dei percorsi di partecipazione, di trasparenza e di riforma. In altri termini, l’attenzione alla relazione diventa il vero elemento decisivo per passare dalla stagionalità lessicale all’efficacia e funzionalità dell’azione.
A questa centralità è stato dedicato, lo scorso 21 febbraio a L’Aquila, un interessante confronto fra relatori pubblici ed esperti di pianificazione territoriale e governo del territorio, organizzato dalla Delegazione Territoriale Ferpi Abruzzo-Molise con il patrocinio di Anci Abruzzo e in collaborazione con la Delegazione Puglia-Calabria-Basilicata. Incentrato sul tema Governare il territorio: trasformazione amministrativa e nuovi sistemi di relazione, l’incontro ha preso spunto dalla presentazione del volume Province e Territorio. Riforme amministrative e pianificazione di area vasta in Italia e Spagna, inserito nella collana “Quaderni di TRIA” delle Edizioni Scientifiche Italiane e curato dal prof. Guglielmo Trupiano dell’Università Federico II di Napoli e dal prof. Oriol Nel-lo dell’Universitat Autonoma di Barcellona.
Il volume affronta la recente stagione della riforma delle Province in Italia, portandola a confronto con l’esperienza spagnola, secondo un quadro di lettura sistematico composto da interventi accademici, esperienze territoriali e testimonianze politiche. Ne emerge una comparazione di studio fra esperienze internazionali in materia di governo del territorio che sembra mettere in discussione forme e strumenti per la pianificazione di area vasta, ma anche e soprattutto gli stessi sistemi di relazione ed i presupposti di autonomia di governo dei territori.
I parallelismi nella storia dell’istituzione provinciale in Italia e Spagna, infatti, sono molteplici. In tutti e due i Paesi la provincia è stata una dei pilastri del sistema amministrativo e in entrambi i casi essa sembra entrata, oggi, in una crisi difficilmente reversibile. Tale crisi ha origine da tre fattori principali che rappresentano anche le tre sfide a cui deve rispondere il processo di riforma: un fattore di tipo economico, connesso alle politiche di austerità e di riduzione della spesa pubblica; un fattore politico, che riguarda direttamente la struttura territoriale dello Stato e della politica istituzionale; un fattore connesso alle dinamiche territoriali, caratterizzate sempre più da trasformazioni, diseguaglianze, interdipendenza e concentrazione della popolazione attorno alle principali aree urbane. Il paradosso più interessante è che, pur partendo da argomentazioni e motivazioni quasi identiche, le soluzioni individuate dai due Paesi sono perfettamente opposte: in Italia la cancellazione o la riduzione dell’importanza delle province e in Spagna il loro rafforzamento.
Un tema di particolare rilevanza e attualità, in cui le motivazioni e le modalità di ridefinizione riformatrice sembrano caratterizzate da emergenza e assenza di visione complessiva di lungo periodo. D’altronde la stessa alternanza fra un approccio riduzionista o addirittura abolizionista in Italia e uno di rafforzamento in Spagna rappresenta la dimostrazione di un’assenza di alternative adeguate ad una soluzione alessandrina al nodo di Gordio, che trova nella riduzione della spesa pubblica uno dei pochi principi ispiratori di un percorso complesso e a tratti paradossale, soprattutto per la reale incapacità di guardare al sistema delle relazioni istituzionali e territoriali.
Come è emerso ampiamente nel corso del confronto de L’Aquila, invece, al centro dell’interesse deve essere collocata la riconsiderazione dei territori, la loro rilettura, le loro esigenze, quindi la loro maglia relazionale. In questo senso il contributo dei relatori pubblici può essere non solo efficace, ma decisivo rispetto ad un passaggio fra l’approccio lessicale e quello semantico alla trasformazione e alla riforma nel governo del territorio. Un contributo che può e deve orientare l’azione riformatrice verso una giusta valutazione dei risultati e degli impatti delle politiche, piuttosto che verso gli annunci politici; che consenta di anteporre la comunicazione istituzionale e funzionale a quella elettorale e puramente simbolica.
Il ruolo dei relatori pubblici nell’accompagnamento alla mappatura, l’analisi e la costruzione di percorsi di stakeholder engagement territoriali rappresenta solo uno dei possibili esempi in questa direzione. È in questo quadro che le trasformazioni amministrative, il governo del territorio e i sistemi di relazione assumono una loro prossimità disciplinare e una reciproca opportunità di sperimentazione molto più chiara di quanto possa sembrare a prima vista. La riforma delle province, lo scenario della macroregione adriatico-ionica e la riforma del Titolo V della Costituzione sono solo alcuni degli orizzonti più prossimi di sviluppo del paradigma combinato fra governo del territorio e nuovi sistemi di relazione.
(*) Delegato territoriale Ferpi Puglia-Calabria-Basilicata
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