Si è dimesso Jack Valenti, maestro di lobby contro i pirati

E' finita l'avventura di colui che da molti è considerato il più grande lobbista degli Usa. Dopo trentotto anni alla guida della Motion Picture Association of America (Mpaa), Jack Valenti ha annunciato le sue dimissioni.Dopo aver iniziato come assistente speciale alla Casa Bianca, nel 1966 Valenti si dedicò anima e corpo alla Mpaa, associazione che tutela l'industria cinematografica a stelle e strisce. Famoso per le sue espressioni forti e colorite (arrivò a paragonare il videoregistratore allo strangolatore di Boston) e con una propensione alla comunicazione, dovuta forse alla sua carriera come attore, ha condotto una lunga campagna anti-pirateria e a favore della proprietà intellettuale che si è acuita in questi ultimi anni, con i nuovi formati digitali e la diffusione dei sistemi peer-to-peer. Le sue continue azioni di lobby nei confronti del legislatore hanno ottenuto che gli Usa si dotassero di una legislazione molto severa in materia di copyright con pesanti sanzioni per i "pirati". Una delle sue più recenti iniziative è stata la campagna informativa sui danni della pirateria condotta nelle scuole elementari americane in cui venivano premiati i migliori slogan antipirateria ideati dagli studenti. Lo stesso Valenti, nella conferenza stampa in cui ha annunciato le sue dimissioni, ha così commentato il suo lungo mandato a capo della Mpaa: "Ho operato per fare sì che i film e i programmi tv statunitensi potessero circolare liberamente ed essere competitivi nel mondo ed essere protetti anche nell'ambiente digitale".Il suo posto verrà preso a partire dal 1° settembre da Dan Glickman, già consulente per l'Agricoltura durante il governo Clinton. A giudicare dalle prime dichiarazione rilasciate da Glickman le politiche della Mpaa non cambieranno. Tre le priorità individuate dal futuro presidente: enforcemnent (rinforzare la legislazione in vigore) litigation (denunce per i presunti pirati) e education (campagne educative).Gabriele De Palma - Totem