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Si è svolta a Padova la seconda tappa del road show Comunicazione Interculturale. Ecco la sintesi de

30/03/2004
Il road show "Comunicazione Interculturale" promosso da Ferpi, Unicom ed Etnica, è arrivato a metà strada. Dopo la prima tappa torinese, mercoledì 24 marzo si è svolto a Padova anche il secondo dei quattro appuntamenti previsti dal programma che riserva ancora due incontri: a Napoli il 28 aprile e a Roma il 28 maggio.Ospitato nell'ex sinagoga situata nel cuore dell'antico ghetto padovano, l'incontro ha visto la nutrita partecipazione di un pubblico attento e presente fino al termine della giornata nella quale si sono avvicendati numerosi interventi volti ad indagare il tema della comunicazione interculturale e a trasferire testimonianze di buone pratiche nello stesso ambito.La sessione mattutina è stata introdotta dal saluto del padrone di casa Giampietro Vecchiato la cui collaborazione è stata determinante al successo della giornata. Il consigliere Ferpi ha posato l'accento sul valore che le nuove realtà migranti possono apportare al panorama economico, sociale e culturale italiano. Se valorizzati nelle loro identità culturali e professionali, se realmente percepiti come una nuova categoria influente, se messi nelle condizioni di trasmettere i nuovi valori di cui sono portatori e di esprimere tutte le loro potenzialità, i migranti possono costituire una fonte di arricchimento e di rivitalizzazione da tutti i punti di vista. Anche i comunicatori possono dare il loro contributo a questo processo di integrazione: Vecchiato infatti ha rimarcato la doppia responsabilità che spetta loro nell'approntare strumenti e percorsi finalizzati alla valorizzazione delle nuove culture, all'assimilazione da parte le accoglie e al reciproco dialogo delle parti.Il primo intervento è stato affidato al coordinatore di Etnica Enzo Napolitano, pioniere e promotore del Welcome Marketing a cui ha dedicato anche il volume "Marketing Interculturale" (Franco Angeli Editore, Milano 2002). La proposta di Napolitano nasce dall'urgenza di muoversi verso un marketing che, a domande differenti, sia in grado di offrire risposte rispettose ed efficaci, attraverso prodotti e servizi finalizzati all'integrazione socio-economica dei migranti. Un marketing, quindi, in grado di gestire l'immigrazione come una reale opportunità e fondato sul rispetto e sulla valorizzazione (e non omologazione!) delle altre culture. Una strada, ancora poco battuta, che tuttavia è destinata ad assumere anche un valore politico, oltre che solidale, se intesa nei termini di un progetto di lungo periodo finalizzato alla creazione di una società coesa, accogliente e dialogante.Rossella Sobrero, Vice Presidente Unicom, ha invece posto l'attenzione sulle modalità per comunicare con le nuove realtà multietniche con un intervento dedicato all'immagine dei migranti nelle campagne di comunicazione. Dopo aver proposto alcune linee guida concrete per ovviare alla poca conoscenza che ancora vige nella pianificazione di campagne dedicate al pubblico degli immigrati, la relatrice ha presentato alcuni casi di comunicazione efficace realizzati da aziende ed enti pubblici (da AEM a Vodafone a Poste Italiane; dalla Regione Umbria alla Provincia di Torino alla ASL di Piacenza). Ciò che rivela la necessità di un approfondimento verso questo settore della comunicazione, è in primo luogo l'immagine negativamente stereotipata che caratterizza i migranti sui media. Si tratta quindi di innescare un cambiamento culturale al quale i comunicatori possono e devono partecipare, vista la responsabilità che attiene alla loro professione.La mattinata è proseguita con il contributo della presidente di Ferpi Sissi Peloso che, ricollegandosi al tema della responsabilità dei comunicatori, ha focalizzato il suo intervento sulla funzione delle RP nei processi di creazione della legittimazione e della reputazione. Partendo dalla definizione di Relazioni Pubbliche, la relatrice ha sottolineato il compito/dovere del relatore pubblico di "ascoltare" e recepire tutte le richieste di interazione che provengono da ogni settore della società. In tale contesto, è essenziale che la segmentazione dei pubblici non prescinda dalla conoscenza delle nuove realtà rispetto alle quali è essenziale attivare forme di dialogo interattivo e bidirezionale, tenendo conto delle peculiarità culturali dalle stesse rappresentate.Al relatore pubblico si chiede inoltre di costruire e comunicare la credibilità e la fiducia (leggi reputazione) di un'organizzazione attraverso un intervento "etico" che può essere riferito anche alla realtà migrante. La legittimazione appare, infatti, uno snodo cruciale dell'intera questione legata ad una corretta comunicazione interculturale, spesso ostacolata da un'informazione parziale o per lo più concentrata sugli aspetti negativi delle diverse realtà etniche. Nella loro presenza trasversale le Relazioni Pubbliche possono invece fare molto per evidenziare le molteplici positività legate alle realtà multietniche, sensibilizzando le organizzazioni committenti da un lato e l'opinione pubblica dall'altro.A conferma dell'importanza che il mondo migrante ha assunto oggi nel nostro Paese sono i risultati della ricerca "Immigrati e mercato: oltre il cono d'ombra" illustrata da Luigi Ferrari, Presidente di Assirm. I migranti sono ormai il 5% della popolazione totale e di questi oltre il 77% dichiara di trovarsi bene in Italia. A proposito d'integrazione nella vita quotidiana, quasi il 43% degli intervistati mangia abitualmente cibi italiani, il 34% usa indifferentemente i nostri cibi o i piatti delle loro tradizioni; emerge inoltre che è in aumento l'influenza delle donne e dei ragazzi sui processi di adattamento ai nuovi stili di vita. Per quanto riguarda il consumo mediatico, la televisione rappresenta una buona fonte di integrazione: il 73,3% del campione ha dichiarato di vedere prevalentemente la televisione italiana e il 13,4% di fruire sia dei canali italiani che di quelli stranieri nella stessa misura. Una sintesi completa dei risultati dell'analisi Assirm è reperibile a questo indirizzo: http://www.assirm.it/convegno/atti/Abis_completa.ppt.All'incontro era presente anche il presidente del Mo.V.I. – Movimento di Volontariato Italiano, Emanuele Alecci ha posto come premessa al suo intervento il fatto che oggi il Terzo Settore costituisca il vero nuovo soggetto politico al quale si chiede infatti di non restare neutrale ma di schierarsi per poter promuovere un reale cambiamento culturale in funzione della tutela dei diritti dei più deboli. In questo senso, il tema dell'immigrazione costituisce un ambito verso il quale il Terzo Settore sta assumendo posizioni opposte a chi interpreta il fenomeno solo come una risorsa contro la crisi della democrazia e sta invece incentivando politiche basate sulla reciprocità e sulla promozione, a livello europeo, di inedite collaborazioni con la politica, le istituzioni, il mercato e tutti quei soggetti mai coinvolti precedentemente in tali realtà.La sessione mattutina si è conclusa con l'intervento di Gustavo Guizzardi, docente di Sociologia della Comunicazione presso il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione all'Università di Padova. Il professore ha portato una serie di esempi quotidiani legati alla difficoltà di comunicare correttamente con soggetti che appartengono a culture differenti. Le riflessioni del relatore hanno messo in evidenza le sfaccettature di un problema che non si pone negli stessi termini per tutti i migranti e a cui una buona comunicazione interculturale dovrebbe dare risposte differenti a seconda delle situazioni. Non a caso il titolo del suo intervento lasciava aperto il dilemma "Tante culture, tante comunicazioni?".Dopo la pausa del pranzo, i lavori sono ricominciati con la case history aziendale di Teresa Coltellese, della Direzione Politiche Sociali di Ferrovie dello Stato (sponsor dell'iniziativa), che ha illustrato l'impegno della sua azienda sul fronte migranti attraverso la presentazione di alcuni progetti attivati per l'accoglienza e l'ospitalità (si veda qui l'intervento di Amedeo Piva). La sessione pomeridiana dedicata alle testimonianze è proseguita con l'intervento di Giovanni Griggio, presidente di Fòrema, il consorzio di formazione di Unindustria Padova. Griggio ha presentato il progetto Migratools, un programma di formazione nato dalla collaborazione di nove partner europei che hanno studiato e messo a disposizione strumenti per l'orientamento e per lo sviluppo di competenze finalizzate all'inserimento lavorativo dei migranti (www.migratools.net).Di seguito, è intervenuto Francesco Bicciato di Banca Etica che, dopo una presentazione della filosofia e del sistema su cui si fonda l'istituto bancario veneto, ha illustrato il programma messo in atto dalla sua banca per cercare di risolvere il problema territoriale degli immigrati senza casa o relegati in ghetti periferici e isolati.Quindi ha fatto seguito l'intervento di Antonio Sambo, coordinatore di Civitas, che ha raccontato il sempre costante impegno e i nuovi obiettivi che l'organizzazione del Salone padovano si pone in termini di valorizzazione delle differenze, di qualità della vita nell'ottica della convivenza e dell'integrazione, da realizzare anche attraverso un processo di comunicazione sempre in rinnovamento.I lavori sono stati portati a termine da Gianluca Luciano, amministratore delegato di Stranieri in Italia, il portale degli extracomunitari. Luciano ha raccontato la sua esperienza di co-fondatore di questo sito che conta circa 100mila visite mensili e dal quale sono nate 15 testate in lingue diverse: un network in costante allargamento che oggi raggiunge quasi 600 mila stranieri al mese.Tutti i presenti hanno concordato sulla carenza di strumenti per dialogare con il pubblico dei migranti, aggravata da un contesto in cui i media tendono ancora ad offrire uno stereotipo negativo dell'immigrato. Per questo è necessario promuovere azioni finalizzate a elevare il livello di qualità della comunicazione relativa al dialogo interculturale e a diffondere presso aziende e organizzazioni una nuova cultura del rispetto, della tutela e della valorizzazione delle identità.Il progetto "Comunicazione Interculturale" – che ha come media partner il Segretariato Sociale Rai, Vita e Prima Comunicazione - intende proseguire il discorso nei prossimi incontri che si terranno a Napoli il 28 aprile e a Roma il 28 maggio p.v. Informazioni più dettagliate sui programmi, saranno prossimamente reperibili su questo sito. Valentina Pasolini - Ferpi
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