Ferpi > News > Sliding doors: Nicoletta Cerana interviene sul paper di Montanari

Sliding doors: Nicoletta Cerana interviene sul paper di Montanari

22/11/2004

La matrice dell'efficacia degli strumenti di comunicazione di CSR può essere uno strumento utile per riflettere sulla miglior strategia di gestione delle relazioni tra mondo profit e non profit.

La scorsa settimana avevamo pubblicato un bel lavoro di Giampiero Montanari, realizzato per l'esame di relazioni pubbliche al Master di Fund Raising e Responsabilità Sociale a Forlì (Facoltà di Economia del'Università di Bologna).Ecco di seguito l'intervento di Nicoletta Cerana, curatrice del libro 'Comunicare la responsabilità sociale'."Leggendo la tesi presentata da Giampiero Montanari al Master in Fund Raising e CSR chi- come me - è appassionato di cinema non può che apprezzare l'accostamento proposto tra il film di Peter Howitt e  l'interpretazione della matrice dell'efficacia degli strumenti di comunicazione di CSR.L'accostamento è indovinato e creativo non tanto perché la protagonista del film è una affermata PR ma perché il film è metafora delle casualità che orienta, spesso in modo determinante, il corso della nostra vita quotidiana.Ebbene la stessa casualità orienta  - molto più spesso di quanto non si pensi -  le scelte di relazione e tra mondo profit e mondo non profit e le strategie di comunicazione sociale.Una ricerca Avanzi condotta nel 2003 su un campione di 50 grandi imprese nazionali a messo in evidenza come la gran parte di queste (89%) effettua investimenti nel sociale in modo assolutamente passivo, cioè non riconducibile a precise strategie o a determinati ordini di valori ma semplicemente per rispondere ad una domanda che proviene dal mercato e in omaggio a un generico desiderio di contribuire allo sviluppo sociale. Al punto che gli autori della ricerca affermano testualmente che "vi è una sostanziale mancanza di strategie attive in tema di investimento sociale" . L'orientamento è confermato dal fatto che solo il 28% delle imprese che hanno effettuato donazioni o, più in generale, investimenti a fine sociale, si preoccupa di valutare l'efficacia di queste scelte utilizzando opportuni indicatori di efficacia.Alla luce di queste considerazioni , è apprezzabile il modo con cui Montanari utilizza la matrice di valutazione dell'efficacia degli strumenti di CSR considerandola una sorta di binario da percorrere per compiere scelte più consapevoli sia da parte del mondo non profit che delle imprese profit.E' anche abbastanza sorprendente l'approccio dinamico che Montanari dà alla lettura della matrice.Di fatto la matrice nasce come uno strumento statico su cui riportare - per misurarle in base agli indicatori  della fiducia -  le valutazioni fornite da gruppi definiti di stakeholder (dipendenti, o clienti, o fornitori etc…) in merito all'efficacia  agli strumenti di CSR posti in essere dall'impresa profit.Ma ecco che la stessa matrice nelle mani di Montanari si trasforma, diventa dinamica e si propone come strumento utile per riflettere sulla miglior strategia di gestione delle relazioni tra mondo profit e non profit.Gli stimoli che nascono da questa lettura dinamica sono molteplici ma vanno tutti in un'unica direzione: aumentare il livello di consapevolezza delle scelte di manager e imprenditori socialmente responsabili e azzerare il rischio – molto alto per chi fa relazioni pubbliche -  che le scelte di responsabilità sociale siano solo scelte casuali o, ancor peggio, scelte dettate da superficiali ragioni di immagine.Grazie quindi agli stimoli di Montanari che aiutano la nostra crescita professionale."(n.cerana)
Eventi