Ferpi > News > Spin Doctors: fare scandalo fa bene

Spin Doctors: fare scandalo fa bene

17/01/2011

Non solo denaro e guerre. Un abile spin doctor sa fare il proprio lavoro muovendosi anche sul terreno più pericoloso: quello degli scandali. E' il caso di _Alaistar Campbell,_ il professionista inglese cui Tony Blair deve l'elezione. Figura non canonica ma impareggiabile maestro della comunicazione.

di Gabriele Cazzulini
Denaro e guerre? Gli spin-doctors sanno fare magie nella comunicazione politica anche con mezzi più pacifici, ma non meno subdoli. Lavorano a fianco dei potenti, ne conoscono ogni vizio e qui inizia il loro mestiere: disinnescare scandali esplosivi come una bomba atomica. Oppure crearne al momento giusto. Ne sa qualcosa Mr. Alastair Campbell, il più discusso spin-doctor degli ultimi anni.
Campbell era così famoso da mettere in ombra il suo grande boss, che era pure Tony Blair negli anni d’oro a Downing Street. Al culmine del successo, sembrava quasi che fosse Blair, premier travicello sul punto di dimissioni, la spalla di un Campbell di cui ogni starnuto faceva notizia. Non solo: oggi stesso Campbell continua a fare notizia, cioè scandalo. Infatti la bravura di Campbell non sta soltanto nell’aver trasformato Blair “The Boy” nel premier inglese più giovane e vincente della storia. Sta nell’aver fatto dello spin-doctor un protagonista tra media e politica, un abitueé delle passerelle e un incallito inventore di scandali, reali o fittizi. Quindi Campbell non è certo il professionista in giacca e cravatta tutto lavoro e famiglia. Per puro paradosso Campbell finora è stato ufficialmente fedele all’unica moglie, Fiona Millar – che guarda caso era la spin-doctor della moglie di Blair, Cherie Blair. Per tutto il resto, scandalo è la parola chiave della sua vita, dai problemi con l’alcolismo fino all’instabilità psichica e al talento naturale per il romanzo pornografico, ottima fonte di sostentamento per un giornalista alle prime armi. C’è chi si mantiene facendo sesso e c’è anche chi si mantiene raccontandolo agli altri.
Come un grande statista consapevole che un giorno dovrà rendere conto alla storia delle sue scelte, Campbell annotava nel suo diario personale ogni evento riguardasse lui e Blair, cioè tutto quanto coinvolgesse le sorti del mondo. Come un grande attore di teatro che si muove sempre coi tempi giusti, il segreto del successo di Campbell fu quello di rendere pubblica l’esistenza del suo diario, pubblicandone piccoli stralci che ogni volta producevano il boato di un petardo nel cuore della notte. Una volta ci rimise pure il posto, come quando nel 2003 uno scienziato spifferò alla Bbc che Campbell in persona aveva manipolato il rapporto dell’intelligence inglese per far credere che Saddam possedesse armi di distruzione di massa. Una “piccola” bugia che costò la vita allo scienziato, trovato morto due giorni dopo l’intervista, e il lavoro a Campbell, trovato licenziato di lì a poco. Ma già nel 2005 Campbell lavorava alla rielezione di Blair – un grande attore sa sempre quando è il momento di uscire, ma solo per rientrare.
Leggere The Blair Years, la prima parte del diario di Campbell uscita in libreria nell’estate del 2007, è come trovarsi nella sala d’attesa di un salone di bellezza e sfogliare la classica rivista di gossip, a parte il monumentale peso di 757 pagine. Tutto fuorché politica: gossip, invidie, rivalità, colpi bassi, sgambetti, corna, spericolate manovre di potere e ossessioni, paranoie, isterie di un’èlite, quella del Labour al governo, tutta concentrata sull’edonismo del potere. Chissà le sorprese della seconda parte del diario: Power and The People pubblicata proprio questo mese.
Comunicazione politica? Ma mi faccia il piacere! A parte l’immagine di Blair, il compito più assillante per Campbell è stato attutire i rumori di quella gabbia di matti del governo, silenziando ogni brusio di scandalo e ricomponendo i conflitti fuori dall’occhio dei media. Bisogna saper usare le parole come fili per cucire strappi, bisogna essere comunicatori del negoziato, sempre e comunque, ed essere veterani in crisis management, alias gestione del casino. Alla fine uno scandalo c’è sempre. Almeno va sfruttato a proprio vantaggio.
Altro che armi e complotti internazionali. A Londra gli spin-doctors sono specialisti nel curare il reality di una piccola aristocrazia elettorale capricciosa e senza scrupoli. E’ il tipico mestiere del maggiordomo inglese. Yes, goodbye!
Tratto da Spinning Politics

Le puntate precedenti:
Spin Doctors: Uomini e Storie – Gli spin doctors vanno a Hollywood
Spin Doctors: Uomini e Storie – L’apoteosi dello spin doctor
Spin Doctors: Uomini e Storie – L’arma perfetta
Spin Doctors: Uomini e Storie – Edward Bernays
Spin doctor: Uomini e Storie
Eventi