Rossella Sobrero
Per la prima volta la sostenibilità viene inserita nei principi del governo societario e tra i doveri degli amministratori nella nuova versione del Codice di corporate governance. Un passaggio importante, quini, da fattore addizionale a diversa modalità per perseguire il successo. Il commento di Rossella Sobrero.
Nei giorni scorsi è stata presentata la nuova versione del Codice di corporate governance dove, per la prima volta, la sostenibilità viene inserita nei principi del governo societario e tra i doveri degli amministratori. Un passaggio importante perché questo documento definisce i compiti dell'organo di amministrazione che deve guidare l’impresa.
Il nuovo Codice stimola le società quotate ad adottare strategie sempre più orientate alla sostenibilità: compito prioritario dell’organo di amministrazione è perseguire il successo sostenibile dell’impresa, definito come l’obiettivo di creare valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti tenendo conto degli interessi degli stakeholder rilevanti per la sua attività.
Interessante anche l’indicazione relativa alla responsabilità di integrare gli obiettivi di sostenibilità nel piano industriale, nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e nelle politiche di remunerazione. Una novità che modifica l'obiettivo prioritario: il successo sostenibile è legato alla creazione di valore a beneficio degli azionisti tenendo conto degli interessi di altri stakeholder ma anche alla capacità di promuovere il dialogo attraverso azioni di engagement per conoscere gli interessi di chi ha rapporti diretti o indiretti con l’impresa.
La sostenibilità sale quindi di grado: da fattore addizionale rispetto al dovere centrale di creazione di valore per gli azionisti a diversa modalità per perseguire il successo. Una modifica significativa che fa capire come il vento sia cambiato…