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Talento Ribelle

01/04/2019

Redazione

La “difformità costruttiva” è il comportamento ribelle che avvantaggia le organizzazioni, porta benefici sia in termini di prestazioni che di innovazione. Il pensiero indipendente stimola la creatività di un gruppo di lavoro. I ribelli sono maestri dell’innovazione e dell’arte di reinventarsi, e per questo hanno molto da insegnare.

I ribelli godono di una pessima reputazione. Siamo spesso portati a considerarli dei piantagrane, bastian contrari e disadattati: quella particolare categoria di colleghi, amici e familiari che ama complicare le decisioni semplici, creare confusione e mostrarsi in disaccordo quando tutti gli altri sono d’accordo. A dirla tutta, però, sono proprio i ribelli a migliorare il mondo, grazie al loro sguardo anticonvenzionale sulle cose. Perché invece che cercare appigli sicuri, rifugiandosi nella routine e nella tradizione, sfidando apertamente lo status quo. Sono maestri dell’innovazione e dell’arte di reinventarsi, e per questo hanno molto da insegnarci.

Il saggio parte dalla constatazione che ogni giorno, ognuno di noi, prende in media 35.000 decisioni. Alcune di queste importanti, ponderate con giudizio e attenzione, altre talmente marginali da essere liquidate dal nostro cervello con soluzioni standardizzate. La routine e il conformismo all’ambiente che ci circonda sono meccanismi primordiali che ci permettono di funzionare come esseri umani ma, quando si impossessano anche della nostra parte critica e creativa, si trasformano nel nostro peggior nemico. Nostro, e delle aziende nelle quali lavoriamo. Dopo aver effettuato ricerche su più di 2000 lavoratori provenienti dalle organizzazioni di tutto il mondo, Francesca Gino ci spiega con esempi concreti e analisi scientifiche in che modo una giusta dose di ribellione dei dipendenti porta ad accrescerne la produttività, la creatività, l’innovazione e ad un maggiore  impegno con l’azienda. Ha osservato e studiato i ribelli all’opera nelle aziende di tutto il mondo, dalle boutique di lusso del “quadrilatero” milanese ai ristoranti più famosi del globo, da una fiorente catena di fast food a una affermatissima casa di produzione di computer animation: qui traccia l’indentikit di quei leader e collaboratori che incarnano il “talento ribelle”, e il cui esempio dovremmo tutti imparare a seguire. L’autrice scommette sul fatto che il futuro appartiene al ribelle, e che questo ribelle, potenzialmente, è nascosto in ognuno di noi. Viviamo periodo  turbolenti, nei quali la competizione è feroce, i social media hanno il potere di intaccare la reputazione di una persona e il mondo sembra più frammentato che mai. In un ambiente così spietato, coltivare il talento ribelle è proprio ciò che ci consente di far progredire e prosperare le cose in cui crediamo. E la ribellione costituisce un valore aggiunto anche al di là del contesto di lavoro: è il trampolino verso una esistenza più vitale, impegnata e appagante.

“Rompere le regole” apre la possibilità di avviare un’attività, di imbastire relazioni più dense di significato o di motivare gli altri all’azione.




Talento ribelle
Perché infrangere le regole paga (nel lavoro e nella vita)
Francesca Gino
Egea, 2019
pp. 279, € 29,50

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