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Telecom sostiene i nuovi "mille"

24/02/2011

La storia futura dell’Italia risiede nella capacità di sostenere le idee innovative di oggi. Lo afferma _Carlo Fornaro,_ Direttore Relazioni Esterne di Telecom Italia, nell'intervista che ci ha rilasciato parlando del _Tour dei Mille,_ il progetto promosso nell'ambito di _Esperienza Italia,_ il programma di iniziative per il 150° dell'Unità di Italia.

di Valeria Cecilia
La celebrazione per il 150° dell’Unità di Italia si trasformerà in un’opportunità per mille giovani universitari e aspiranti imprenditori grazie al Tour dei Mille un progetto fortemente voluto da Telecom Italia. Tra tutti i mille progetti presentati da giovani innovatori verranno scelti e premiati i più meritevoli attraverso un road show in tutto il Paese che, di fatto, si configura come un grande progetto di comunicazione e di corporate identity per Telecom. L’azienda guidata da Bernabè l’ha presentato nei giorni scorsi a Roma.
“Il legame tra Telecom Italia e le celebrazioni dell’unità d’Italia risiede nel rapporto storico che c’è tra la nostra azienda e il nostro Paese, quindi ha radici profonde, legate alla nostra identità”, racconta Carlo Fornaro, Direttore Relazioni Esterne di Telecom Italia.
Il telefono ha rappresentato uno degli strumenti di comunicazione che hanno contribuito alla costruzione di una lingua, di una cultura e quindi di una identità nazionale, insieme all’altro grande medium che è la televisione. E per raccontare il proprio legame con la storia del paese, Telecom Italia ha effettuato una scelta di comunicazione e azione molto precisa: “le possibilità di azione erano molte – racconta Fornaro – e molte erano le sponsorizzazioni possibili nell’ambito del programma per il 150 anni dell’unità d’Italia, ma noi abbiamo deciso di partecipare e contribuire verso il settore che è a noi più vicino e che costituisce un tema centrale nel futuro del paese, per il quale c’è maggiore bisogno di investimento e coraggio: il lavoro e l’ innovazione ”.
Questa liaison con il lavoro e l innovazione è un percorso che Telecom sta portando avanti da tempo. Due anni fa ha lanciato Working Capital, un incubatore di progetti innovativi legati al web, che ad oggi ha avvicinato più di 7400 aspiranti imprenditori, oltre 640 progetti, di cui ne sono stati finanziati 13, mentre sono state erogate 29 borse di studio e 36 progetti sono in fase di preincubazione.
Insieme è stato avviato Venice Sessions, un think thank che ha aggregato una comunità di filosofi, professori universitari e imprenditori e professionisti che si sono riuniti più volte negli scorsi due anni al Future Centre di Telecom Italia a Venezia, per parlare di innovazione, arte, amore al tempo digitale, cinema, teatro e costruire un corpus di discussioni necessarie per avere consapevolezza dei cambiamenti in corso, degli avvenimenti, in modo da comprendere la direzione dell’innovazione. Letteralmente, questo il claim del progetto, Le conseguenze del Futuro.
Secondo Fornaro in Italia, infatti non manca affatto la capacità di innovare. “Le idee ci sono, soprattutto da parte dei giovani – dice il manager di Telecom – ma manca una cultura e un sistema capace di dare seguito a quelle idee, manca la capacità di sviluppare e di mettere in pratica i progetti. Spesso, dopo l’idea giusta, la cosa più semplice è trovare i finanziamenti dalle banche, ma poi sviluppare i progetto rimane difficile. Quello che volevamo e stiamo creando è proprio una sorta di ecosistema di supporto all’innovazione”.
Così nell’anno delle celebrazioni Telecom ha deciso di partecipare su tre fronti:

La partecipazione alla mostra curata da Riccardo Luna, Stazione Futuro, presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino, dove si racconterà l’Italia degli anni a venire, con un percorso espositivo suddiviso in aree tematiche – che a loro volta rappresentano i perni del cambiamento locale e globale futuro – e con una molteplicità di linguaggi. Qui Telecom tra l’altro darà la possibilità di sperimentare la LTE, la tecnologia mobile di 4 generazione , oltre che altre innovazioni tecnologiche legate alla domotica e ad altre fattispecie della “vita digitale”.
Poi il Tour dei Mille, che amplifica il modello Working Capital oltre il settore web, aprendolo in ben 4 piattaforme: Internet Web e ICT, Green (tecnologie ecosostenibili), Bio & Nano (bio-lifecare e nanotecnologie) e Social Innovation (iniziative che promuovono l’innovazione sociale). Il progetto è lanciato in tutto il paese, con un tour di sette tappe, che parte da Torino, con le quali si cercheranno i mille innovatori che disegneranno la nuova Italia. E’ una call to action.
Nella terza parte c’è Italia Sessions che sposta a Torino il progetto Venice Session allargando il dibattito sul futuro dell’italia con un primo incontro a marzo in cui ci sarà Jovanotti.

Il Tour dei Mille partirà da Torino il 18 marzo, attraverserà tutta la Penisola, facendo tappa a Palermo, Napoli, Firenze, Trieste e Milano e a Torino si concluderà con l’assegnazione dei riconoscimenti. Questo impegno di Telecom Italia fa pensare sempre più al fatto che nell’ambito dello sviluppo del lavoro e dell’innovazione, l’impresa privata gioca un ruolo di sostegno e intervento molto ampio, con le sue responsabilità e ricadute sociali, mentre sembrano passare sempre più in secondo piano l’aiuto pubblico e la formazione universitaria d’eccellenza. Ma è così? Secondo Fornaro le università hanno un ruolo decisivo ma diverso dalle imprese, anche se hanno obiettivi simili. “Le università eccellenti non mancano in Italia – dice Fornaro – ma devono in molti casi devono poi fare affidamento sul sistema delle imprese che può supportare i loro progetti, e dare seguito al sistema del merito, perché merito e innovazione sono connessi”.
Una cosa, conclude il manager di Telecom, che potremmo imparare dall’estero è l’accettazione del fallimento come parte della sperimentazione: all’estero infatti il fallimento è considerato normale e possibile, qui invece c’è una sorta di tabù, chi fallisce è screditato a vita. Bisogna invece avere più coraggio, perché sperimentare spesso significa andare verso strade completamente ignote.
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