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Transparent factory

11/11/2010

Sono sempre di più le aziende che utilizzano l’idea del design degli ambienti di lavoro come forma di comunicazione, talvolta anche portandola all’estremo, per favorire lo “spirito di squadra” dei dipendenti, ma anche per catturare l’attenzione dei media e il consenso dei consumatori. _Gabriele Qualizza_ analizza il caso di alcune imprese che hanno trasformato lo spazio fisico in luogo di incontro e relazione.

Se l’idea del design degli ambienti di lavoro come forma di comunicazione non è nuova – basti pensare all’attività dell’architetto Peter Behrens, direttore artistico del colosso AEG tra il 1907 e il 1914 – oggi quest’idea viene portata all’estremo, fino a trasformare l’edificio in un semplice supporto mediatico per la trasmissione dei messaggi. È il trionfo della logica del media building.
Aree direzionali concepite come grandi “parchi a tema”, crescente contaminazione tra logiche lavorative e dinamiche del tempo libero; da Nike a Microsoft, da Volkswagen a Google il new deal della spettacolarizzazione degli ambienti di lavoro trasforma l’impresa in un set di esperienze, chiamato a offrire ai propri interlocutori non soltanto beni o servizi, ma anche sollecitazioni sensoriali. Sempre più spesso i principi dello show business vengono utilizzati per inscenare situazioni straordinarie e coinvolgenti, non solo per favorire lo “spirito di squadra” dei dipendenti, ma anche per catturare l’attenzione dei media e il consenso dei consumatori.
Il rischio può essere una disneyficazione degli spazi del lavoro, accompagnata dalla progressiva rarefazione dei confini con la vita privata e dalla sovrapposizione tra identità personale e identità organizzativa; la sfida è transitare oltre la superficie degli oggetti, per entrare all’interno degli ambienti di lavoro, oggi investiti da una pressante richiesta di cambiamento, che parte dal ripensamento degli approcci strategici e dalla definizione di nuove regole del business.
Questa è la sfida che raccoglie anche Gabriele Qualizza, esperto d’immagine e di comunicazione d’impresa, in questo volume: perché professionisti del marketing e della comunicazione d’impresa, designer, consulenti di organizzazione aziendale, studiosi e studenti possano approfondire tali evoluzioni, conoscerne gli esempi più significativi, valutare le ripercussioni sull’organizzazione del lavoro e sul rapporto con i consumatori, ma anche ipotizzare gli scenari futuri.

Transparent factory
Quando gli spazi del lavoro fanno comunicazione
Gabriele Qualizza
Franco Angeli, 2010
pp. 240, 27,00 €
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